di Bruno Ferretti
La vittoria casalinga manca all’Ascoli da oltre 70 giorni. Tanti, troppi per una squadra come l’Ascoli che, pur senza illudersi, intendeva coltivare qualche ambizione. Non vince al “Del Duca” dal 30 dicembre 2018 quando sconfisse 3-2, in rimonta, il Crotone con reti di Brosco, Beretta e Ganz. Settanta giorni di astinenza che l’Ascoli e i suoi tifosi contavano di annullare contro il Livorno. E invece non è andata così. Il vantaggio-lampo dei bianconeri è durato solo 7 minuti, tanti me sono trascorsi dal gol di Beretta al rigore trasformato da Diamanti.
E’ un Ascoli che non sa più vincere davanti al pubblico amico e che mostra un’involuzione nel suo gioco. Involuzione ancora più evidente quando anche i giocatori più rappresentativi come Ninkovic, Troiano e Addae non offrono il migliore rendimento. Ciciretti, invece, non è ancora riuscito a inserirsi, anche perché utilizzato fuori ruolo. Preso al mercato di gennaio per fare la differenza, l’ex gioiello del Benevento (cartellino Napoli) fin qui non si è visto.
Un calendario difficile attende ora l’Ascoli con due trasferte da far tremare i polsi: a Verona sabato prossimo 16 marzo (ore 18) e poi a Lecce per il recupero della partita sospesa, che proseguirà (dal quinto secondo di gioco) sabato 23 marzo alle ore 18.
L’ottavo posto playoff, attualmente occupato dal Perugia, è lontano 7 punti che però diventano 8 visto che negli scontri diretti il Perugia, con due vittorie, sta meglio dell’Ascoli. I playout sono invece a 5 punti, un margine rassicurante ma non troppo. Non c’è da scherzare. La squadra di Vivarini deve rimboccarsi le maniche e portare a casa i punti necessari per non finire nelle sabbie mobili.
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