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Università, dopo il picco del 2012
è un lento e inesorabile ridimensionamento

ASCOLI - Dopo il boom di sette anni fa, i primi segnali (2012-2015) di un'inversione di tendenza acuiti dal terremoto che nel Piceno ha portato paura e incertezza. E negli ultimi tre anni la ricchezza stimata è calata di 5-7 milioni di euro. Lo studio che il Cup commissionò (ripetuto, poi, nel 2016) al professor Gian Luca Gregori, pro rettore dell’Università Politecnica delle Marche e docente di marketing alla Luiss di Roma
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Ascoli, viale della Rimembranza: Scienze dell’Architettura e laurea magistrale in Architettura

di Adriano Cespi

Comparto industriale in coma irreversibile; settore commercio moribondo; turismo, mai veramente decollato. Ascoli per provare a risollevarsi, per cercare di uscire da una crisi, ormai decennale, sperava nell’Università. Nell’arrivo di migliaia di studenti che, come in altre città delle Marche, da Urbino a Camerino, da Macerata ad Ancona, riuscisse a coniugare cultura ed economia, storia ed euro. Ma, dopo un inizio all’insegna dell’ottimismo, con numeri anche interessanti, tra iscritti e stime sulla ricchezza prodotta, questa locomotiva “intellettual-finanziaria” inizia bruscamente a rallentare, fino quasi a fermarsi. Colpa, in questi ultimi due anni, del terremoto, che oltre a distruzione e morte, crea nel territorio Piceno paura e incertezza.

Ascoli, Lungo Castellano: Scienze dell’Architettura e laurea magistrale in Architettura

Anche se dal 2012 al 2015 i segnali di un’inversione di tendenza c’erano tutti. Secondo i dati forniti, lo scorso dicembre, dalla stessa Università di Camerino, da cui l’ateneo ascolano dipende, in occasione del 25° anniversario della fondazione, e riportati da Cronache Picene, nel 2018 gli studenti iscritti raggiungono il migliaio. Davvero poca roba, se si pensa al picco dei 3.124 raggiunto nel 2012. Anno in cui il Cup commissionò uno studio (ripetuto, poi, nel 2016) a Gian Luca Gregori, pro rettore dell’Università Politecnica delle Marche e professore di Marketing alla Luiss di Roma. Un’analisi certosina e molto approfondita della situazione per arrivare a dimostrare quanta ricchezza, non solo culturale e di sviluppo, riesce a produrre un’Università in un territorio: moneta sonante, prodotto interno lordo, per intenderci. Studio riportato in due relazioni dal titolo “Università del Piceno: quali effetti socio-economici”, la prima del 2012, e “Il sistema universitario Piceno: l’analisi dei principali effetti sociali ed economici”, la seconda del 2016.

Ascoli, via Pacifici Mazzoni: Informatica, curriculum Informatica industriale

RICCHEZZA IN CALO DI 2 MILIONI DI EURO ANNUI PER TRE ANNI, CHIUDE SPINETOLI E SALTANO CORSI DI LAUREA E CORSI UNIVERSITARI CHE AVREBBERO FATTO COMODO IN OTTICA POLO TECNOLOGICO

Ma esaminiamolo questo studio, facciamoci spazio tra dati e percentuali per comprendere cosa può rappresentare l’Università per una città come Ascoli, ma anche per la sua provincia. Ci accorgiamo così che tra il 2012 ed il 2015 si verifica una drastica riduzione della ricchezza prodotta stimata. Che da una forchetta compresa tra i 21 ed i 28 milioni di euro del 2012, si riduce ad un valore di Pil compreso tra i 16 ed i 21 milioni di euro, a fine 2015 (si parla di stime per cui è naturale che ci sia questa oscillazione da un valore minimo ad un massimo). La domanda a questo punto sorge spontanea: perché questo calo? Cosa è accaduto nel frattempo perché questa diminuzione si attestasse, sempre in termini di valutazione stimata, tra i 5 milioni ed i 7 milioni di euro? Qualcosa come 2 milioni di euro annui circa, che per una città come Ascoli significa meno soldi in cassa per ristoratori e affittuari, ma non solo, anche per bar, pub, negozi di abbigliamento: insomma, un po’ per tutto il tessuto economico.

Ascoli, via degli Iris: Infermieristica

E’ successo che, improvvisamente, è sceso il numero di studenti: dal record d’iscritti del 2012 (3.124), si è passati in tre anni ai 2.476 del 2015. Nel 2007 erano 2.706. Ed è calato anche il numero di docenti passati dai 382 del 2012 ai 324 del 2015. Oltre che, col taglio di Spinetoli, anche i corsi di laurea, scesi di due. Altra tendenza con segno negativo è poi quella degli studenti iscritti ai corsi universitari (post laurea, di aggiornamento, master) passati dai 3.230 del 2012 ai 2.795 del 2015 (erano 2.981 nel 2007) provocando, ovviamente, un calo di docenti (da 475 del 2012 ai 416 del 2015). Un evidente ridimensionamento dell’Università, in controtendenza, però, con la percezione positiva che gli stessi studenti hanno dei corsi di laurea seguiti: da un questionario somministrato agli studenti, infatti, emerge un dato incontrovertibile: l’80% di essi alle precise domande: si iscriverebbe di nuovo a questo corso di laurea? consiglierebbe a qualcuno di iscriversi? risponde di sì. Creando un fenomeno davvero particolare: mentre i “clienti” promuovono l’offerta, gli indicatori collegati danno segnale negativo.

Gian Luca Gregori (Foto Vagnoni)

Ci accorgiamo, così, analizzando la “relazione Gregori” che diversi corsi universitari avevano come luogo di lezione Ancarano e Castel di Lama e che, con la chiusura della sede di Spinetoli, molti non figurano più nel 2016 (tagliati o accorpati ad Ascoli?): parliamo di Nutrizione e dietetica applicata, Ecosostenibilità e efficienza energetica per l’architettura, Yacht design, Content management ed editoria, Tecnologia web per la comunicazione ed il marketing turistico, Ingegneria e design di veicoli ecologici. Corsi moderni ed innovativi, come ad esempio i corsi di laurea, anch’essi tagliati, di informatica ed informatica industriale, che oggi avrebbero fatto molto comodo in ottica di polo tecnologico. Di chi le responsabilità? Quali le colpe? Forse di una politica locale poco lungimirante se non addirittura miope? Fatto sta che il risultato è sotto gli occhi di tutti: l’Università, purtroppo, non sembra aver raggiunto quei livelli sperati per cui era nata nel lontano 1993.

Ascoli, Largo Cattaneo: Baccalaureato in Scienze religiose e licenza in Scienze religiose

RICCHEZZA STIMATA PRODOTTA TRA 21 E 28 MILIONI DI EURO (ANNO 2012)

Nel 2012 l’analisi di Gregori parla di un valore, in termini di Pil creato dall’università, tra i 21 ed i 28 milioni di euro. E questo in base a quanto “risparmiato” dagli studenti nello studiare a casa propria, muovendo così il denaro nel territorio, e quanto “attratto” attraverso l’arrivo di studenti forestieri che per vivere e studiare devono investire i propri soldi nel territorio tra vitto (mancando una mensa attraverso convenzioni con ristoranti e trattorie del luogo) e alloggio (abitazioni per studenti a Brecciarolo o in altre zone della città). Non solo studenti, lo studio analizza anche la movimentazione di quattrini creata dai docenti residenti fuori provincia, dal personale tecnico-amministrativo, dagli investimenti del Cup e da quelli dell’università per la gestione corrente. Insomma, uno studio che, ad ogni singola voce affianca una stima economica. Ma esaminiamoli questi numeri. Le risorse stimate risparmiate (ovvero gli studenti residenti in provincia, pari a 1.546 unità) sono comprese tra i 10 mln 822 ed i 13.914 mln di euro (spesa annuale stimata tra i 7 i 9.000 euro); le risorse stimate attratte (studenti forestieri, pari a 1.534) variano dai 7.670 mln ai 10.738 mln (spesa annuale stimata tra i 5 e e 7.000 euro); le risorse attratte (docenti forestieri, pari a 317) sono comprese tra 1.585 mln a 2,219 mln (spesa annuale stimata tra i 5 e 7.000 euro); le risorse attratte-risparmiate (personale tecnico amministrativo, pari a 34 unità) variano dai 272.000 ai 340.000 euro (spesa annuale stimata tra 8 e i 10.000 euro); le risorse investite da Cup nel territorio si aggirano tra i 785.811 euro e gli 890.586 euro; mentre gli investimenti dell’Università per la gestione corrente varia dai 170 ai 220.000 euro (non si considerano, però, gli effetti economici indotti dai seminari e convegni). E tutto questo per una ricchezza prodotta complessiva stimata tra i 21 mln 304.000 e i 28 mln 321.000 euro.

San Benedetto, via Scipioni: Biologia della nutrizione

RICCHEZZA STIMATA PRODOTTA TRA 16 E  21 MILIONI DI EURO (ANNO 2016)

Nel 2016 invece il Pil stimato cala. La somma tra le varie componenti: studenti residenti in provincia, studenti forestieri, docenti residenti fuori provincia, personale tecnico-amministrativo, investimenti del Cup, investimenti dell’università per la gestione corrente, è più bassa. E’ la relazione “Gregori” parla di risorse stimate risparmiate (studenti residenti in provincia, pari a 1100 unità) comprese tra i 7 mln 700 mila euro ed i 9 mln e 900 mila euro (spesa annuale stimata tra i 7 mila ed i 9 mila euro); risorse stimate attratte (studenti forestieri, pari a 1375) che variano dai 6,875 mln ai 9,625 mln (spesa annuale stimata tra i 5mila ed i 7mila euro); risorse stimate attratte (docenti forestieri, pari a 263) comprese tra 1,052 mln ed i 1,578 mln (spesa annuale stimata tra i 4mila ed i 6mila euro); risorse stimate attratte-risparmiate (personale tecnico amministrativo, pari a 34 unità) tra i 272mila euro e i 340mila euro (spesa annuale stimata tra gli 8mila ed i 10mila euro); non figurano le risorse investite dal Cup; mentre figurano gli investimenti effettuati dall’università per la gestione corrente che variano annualmente dai 170 mila ai 220 mila euro (non si considerano, però, gli effetti economici indotti dai seminari e convegni). Il totale stimato della ricchezza prodotta dall’Università è compreso, quindi, tra i 16 mln 069 mila euro ed i 21 mln 663 mila euro.

San Benedetto, via Mare: Scienze economiche e aziendali

SPAZI OCCUPATI AD ASCOLI, SAN BENEDETTO E SPINETOLI (PRIMA DI CHIUDERE)

L’Università occupa diversi spazi, ad Ascoli, per aule, sede centrale, ed altro, presso l’Annunziata, in Largo Cattaneo, al Polo delle Scienze in via Pacifici Mazzoni, al Polo Universitario (ospedale vecchio), sul Lungo Castellano, in via degli Iris, in un’ala dell’attuale ospedale Mazzoni a Monticelli; a San Benedetto all’interno del fabbricato ex Gil sul lungomare e nel Palazzo Vannicola; mentre a Spinetoli, nel 2012, quando era ancora operativa, utilizzava il Santuario di Casa Santa Maria, all’ex Cinema, nel Palazzo della videoconferenza, e a Palazzo Belvedere.

CORSI DI LAUREA ATTIVI NEL 2012

Questi i corsi di laurea attivati ad Ascoli e San Benedetto dall’Università degli studi di Camerino, dall’Università Politecnica delle Marche di Ancona, e dall’Università degli studi di Macerata fino al 2012: Scienze dell’Architettura, Architettura, Disegno industriale e ambientale, Design, Informatica e informatica industriale, Tecnologia e diagnostica per la conservazione e il restauro, Infermieristica (Corsi di laurea con sede Ascoli); Biologia della nutrizione, Scienze economico e aziendali (Corsi di laurea con sede San Benedetto); Scienze politiche e relazioni industriali, Scienze dell’educazione e della formazione ed educatore sociale (Corsi si laurea con sede Spinetoli).

CORSI DI LAUREA ATTIVI NEL 2016

Questi i corsi di laurea attivati ad Ascoli e San Benedetto dall’Università degli studi di Camerino e dall’Università Politecnica delle Marche di Ancona fino al 2016: Scienze dell’Architettura, Architettura, Disegno industriale e ambientale, Design computazionale, Tecnologia e diagnostica per la conservazione e il restauro, Infermieristica (corsi di laurea con sede Ascoli); Biologia della nutrizione, Economia aziendale, Management pubblico e dei sistemi socio-sanitari (corsi di laurea con sede San Benedetto).

2012

2016


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