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Incidente mortale sull’Adriatica,
«Valutiamo l’abbreviato per Farah»
Richieste di risarcimento milionarie (Video)

MACERATA - Il processo si è aperto questa mattina, è stato rinviato all’8 aprile. L'imputato, accusato di duplice omicidio stradale dopo l'incidente avvenuto a Porto Recanati che è costato la vita a Gianluca Carotti (47 anni) ed Elisa Del Vicario (40), è arrivato in ambulanza. La difesa intende chiedere un rito alternativo, sono otto le parti civili
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Le dichiarazioni degli avvocati

 

di Gianluca Ginella (foto di Fabio Falcioni)

È arrivato in tribunale con l’ambulanza Marouane Farah, accusato di duplice omicidio stradale dopo il tragico incidente avvenuto sull’Adriatica a Porto Recanati nella notte fra sabato 2 e domenica 3 marzo che è costato la vita al 47enne Gianluca Carotti e a Elisa Del Vicario, 40 anni, entrambi di Castelfidardo.

Marouane Farah

Oggi si è svolta la prima udienza del processo con rito direttissimo al tribunale di Macerata. Otto le parti civili che si sono costituite questa mattina al processo, le richieste di risarcimento superano i due milioni e mezzo di euro. La difesa, rappresentata dagli avvocati Vando Scheggia e Emanuele Senesi, ha chiesto i termini a difesa. Il tribunale ha accolto la richiesta è rinviato il processo all’8 aprile. Tanti i parenti di Gianluca ed Elisa presenti questa mattina in udienza e che hanno seguito lo svolgersi del processo stando tutti insieme in fondo all’aula. A Farah, che ha seguito L’udienza su una sedia a rotelle per via dei traumi che ha riportato nell’incidente, la procura contesta il duplice omicidio stradale aggravato dall’assunzione di alcol (1,71 grammi per litro di alcol nel sangue) e stupefacenti (thc 6,5 nanogrammi per millilitro). Un rito, quello scelto dalla procura, che è identico a quello adottato per Luca Traini: gli elementi di prova ci sono, l’accusa ritiene siano evidenti e così si chiede di andare direttamente a processo.

 

I due amici di Farah in auto con lui nell’incidente

 

Nessuno spazio a patteggiamenti da parte della procura ma la difesa potrà decidere se fare il rito abbreviato «credo che lo chiederò» ha detto l’avvocato Scheggia dopo l’udienza.

L’avvocato Vando Scheggia

Il legale è critico per il rito scelto dalla procura «non ne vedo la necessità, in fondo il mio assistito sta in misura cautelare. Comunque tocca accettarlo e ci difenderemo». Farah nelle prime ore del 3 marzo scorso si trovava lungo la statale Adriatica a Porto Recanati al volante di una Audi A6. Con l’auto ha invaso la corsia opposta, questa la ricostruzione dell’accusa, e la sua vettura si è schiantata con quella su cui viaggiavano Gianluca, 47 anni, e Elisa, 40, con i due figli, un bambino e una bambina, che la coppia aveva avuto da precedenti relazioni. Anche i piccoli rimasero feriti nell’incidente. In aula presente anche la compagna di Farah, che non ha voluto dire niente. Anche i famigliari di Gianluca e Elisa hanno evitato di commentare il processo.

 

I familiari delle vittime

 

Per loro ha parlato uno dei legali che assiste 5 delle otto parti civili che si sono costituite oggi, l’avvocato Giuliano Natalucci.

L’avvocato Giuliano Natalucci

Il legale assiste la madre di Elisa (Patrizia), il padre (Vito), la sorella (Laura), la nonna (Bruna Centioni) e Settimio Carotti (papà di Gianluca). «Credo ci siano tutti gli elementi per arrivare ad una pena giusta ed equa. Patteggiamento? Mi pare che oggi il pm (Claudio Rastrelli, ndr) abbia fatto capire il suo assoluto dissenso a questa ipotesi – ha detto Natalucci dopo l’udienza -. Come richiesta risarcitoria ho chiesto 500mila euro per ognuno dei parenti stretti, io ne assisto cinque)». Un’altra parte civile, Milena Pristi, mamma di Gianluca la assiste l’avvocato Francesco Linguiti. Ultime due parti civili (tra cui il figlio di Elisa) sono tutelate dall’avvocato Silvio Verri.

 

L’avvocato Francesco Linguiti, dietro di lui i familiari delle vittime

I familiari delle vittime con l’avvocato Natalucci


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