Ascoli, dopo la batosta ecco la beffa
Pareggio (2-2) regalato al Benevento
che si porta casa un punto d’oro
(Fotogallery)

SERIE B - I bianconeri deludono di nuovo. Dopo i sette gol di Lecce, ci si aspettava la reazione d'orgoglio che è però durata solo un tempo. In doppio vantaggio all'intervallo, grazie alle prodezze di Ardemagni e Ciciretti, la squadra nella ripresa si è di nuovo sciolta sotto un leggero sole primaverile e non si è più resa pericolosa. Al Benevento non è parso vero, e la squadra di Bucchi, che ha chiuso in nove, ha timidamente prima accorciato (Coda) e poi pareggiato (Viola su rigore). Per il Picchio la mancanza di personalità non è più un problema, ma sta diventando un tarlo
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Inutile il tuffo di Montipò: il calcio di punizione del 2-0 di Ciciretti è imparabile (Foto Edo)

di Andrea Ferretti

Il saluto dei bianconeri alla curva dopo il riscaldamento, ormai un rituale, è accolto dai fischi. Il 7-0 di Lecce fa molto male e la rabbia stizzita dei tifosi non è passata. Non solo, ma per la prima volta, fischi anche durante l’annuncio della formazione, tranne qualche timido applauso al nome di Ciciretti, ma dal fronte beneventano. Comincia così Ascoli-Benevento. E finisce peggio. La squadra gioca come avrebbe dovuto giocare chi doveva farsi perdonare le sette pappine di Lecce, ma lo fa solo nel primo tempo. Segnando anche due gol d’autore che, limitatamente alla prima frazione di gioco, incorniciano le prove di Ardemagni che si regala il quinto centro stagionale al rientro dopo tre mesi e di Ciciretti che prima fa l’assist al centravanti e poi trasforma un calcio di punizione da cineteca. Quando l’Ascoli torna in campo dopo l’intervallo, sembra un’altra squadra. Il Benevento, che non è il Real Madrid, non crede ai propri occhi. I bianconeri non sono mai pericolosi. Anzi, perdono man mano lucidità. La squadra di Bucchi sbaglia molto, ma spinge sempre. Coda segna il gol della speranza (ma perchè i due bianconeri più vicini al “toro” giallorosso in quel momento erano Laverone e Cavion  che sono tra i più bassi della squadra?), poi Viola trasforma un rigore assegnato dall’arbitro per un fallo di Laverone su Armenteros. In quel momento il Benevento è in dieci, ma accorcia ugualmente. Quindi resta addirittura in nove e i minuti di recupero (considerando le sostituzioni e l’infortunio dell’arbitro) sono da record: ben 13 minuti! Niente da fare. La squadra, entrata in campo tra i fischi, esce fischiata e contestata. Il popolo bianconero non sa più a che santo appellarsi.

LA CRONACA – L’Ascoli passa con una deviazione di testa di Ardemagni su calcio piazzato di Ciciretti. La sfera finisce dove Montipò non può arrivare e per il centravanti è il 5° gol. Al 38’ sale di nuovo in cattedra Ciciretti. Calcio piazzato per i bianconeri, la mattonella è la sua: da venti metri, col sinistro, pesca l’incrocio. Un gol da cineteca, il gol dell’ex: l’attaccante si trova proprio sotto al settore dei suoi vecchi tifosi e non esulta. Nell’intervallo Bucchi lascia sotto la doccia Crisetig e si affida a Ricci in un mascherato 4-3-3. Il Benevento è frastornato, la manovra è arruffona, e a beneficiarne è l’Ascoli. Al 13’ stesso copione dei primi due gol. Palla da calcio piazzato, tallone d’Achille dei giallorossi, e gol di testa di Ardemagni, ma è fuorigioco. Al 16’ doppio infortunio: Letizia e l’arbitro. Per il primo entra Improta, per il secondo i massaggiatori che lo rimettono in sesto. Al 24’ il Benevento accorcia: cross morbido di Viola e inzuccata vincente di Coda al 14° centro stagionale. Gli ospiti insistono, l’Ascoli fa muro davanti la propria area ma la lucidità necessaria per gestire il vantaggio non c’è più. Nel finale Caldirola rimedia due gialli e lascia i suoi in dieci. Sembra fatta per l’Ascoli, ma la beffa si materializza al 45’. Scivolata di Laverone su Armenteros: l’attaccante va giù, è rigore e dal dischetto trasforma Viola. Poi il doppio giallo anche a Tuia. Benevento in nove e ben 13 minuti di recupero, ma la gara è segnata.

ASCOLI (4-3-1-2): Lanni; Laverone, Brosco, Valentini, D’Elia; Cavion, Troiano, Frattesi (31’st Casarini); Ciciretti (31’st Baldini); Ardemagni, Rosseti (47’st Chajia). A disposizione: Milinkovic-Savic, Bacci, Scevola, Quaranta, Andreoni, Rubin, Padella, Iniguez, Coly. Allenatore: Vivarini.

BENEVENTO (4-3-1-2): Montipò; Gyamfi, Tuia, Caldirola, Letizia (18’st Improta); Del Pinto, Crisetig (1’st Ricci), Bandinelli; Viola; Insigne (14’st Armenteros), Coda. A disposizione: Gori, Zagari, Antei, Tello, Maggio, Costa, Bonaiuto, Asencio, Armenteros, Vokic. Allenatore: Bucchi.

Arbitro: Aureliano di Bologna (assistenti Scatragli di Arezzo e Bercigli di Valdarno, quarto ufficiale Bitonti di Bologna).

Reti: 20’pt Ardemagni (A), 38’pt Ciciretti (A), 24’st Coda (B), 45’st Viola (B) su rigore.

Note: espulsi 43’st Caldirola (B) e 51’st Tuia (B) entrambi per doppia ammonizione. Ammoniti: Troiano (A), Giamfy (B), Laverone (A), Ardemagni (A), Ciciretti (A) per gioco falloso, Padella (A) dalla panchina per comportamento non regolamentare. Spettatori 5.672 (2.101 paganti, di cui 384 nel settore ospiti, e 3.571 abbonati) per un incasso totale di 41.617 euro (17.646 euro al botteghino, più 23.971 euro quota abbonati). Angoli 3-3. Recupero 4’+13′.

LA FOTOGALLERY DI EDO


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