Da sinistra Piero Marcolini, Luca Ceriscioli e Sergio Fabiani
di Renato Pierantozzi
Quasi 100 progetti per un monte investimenti pari a 2 miliardi di euro per lo sviluppo e la ricostruzione dell’area del cratere con l’obiettivo di creare 9.600 nuovi posti di lavoro. Sono i numeri del “Patto” tra Regione, associazioni di categoria, la Conferenza episcopale marchigiana, Comuni, Università e sindacati messo in campo con la regia dell’Istao presieduto dall’ex assessore regionale Pietro Marcolini. Il percorso e le macro proposte sono state svelate questo pomeriggio alla sala del Consiglio provinciale di fronte ai sindaci e alle autorità del Piceno. «L’obiettivo è quello che ci siamo dati -dice il presidente Luca Ceriscioli– è illustrare il progetto in tutto i territori per non farlo rimanere appannaggio degli addetti ai lavori. L’Istao ha fatto lavoro di cucitura insieme a noi di fronte a tutte le proposte».
«Abbiamo iniziato il percorso nel 2017 sulla spinta dell’incarico affidato alle università -aggiunge Pietro Marcolini- coinvolgendo decine di tecnici, le associazioni di categoria, la conferenza dei vescovi visto che l’80% dei beni ecclesiastici è stato danneggiato, il Parco dei Sibillini, e le università con il supporto di quella di Modena e Reggio vista l’esperienza del sisma». Sono stati creati 4 tavoli tecnici (sviluppo economico, territorio ambiente infrastrutture, sostenibilità amministrativa, sistema educativo socio assistenziale) ed ascoltati 85 sindaci su 87 del cratere. Anche prima del sisma erano evidenti i rischi di invecchiamento e spopolamento delle aree interne. Ora c’è il rischio che gli sfollati non vogliano tornare dopo essere stati in zone con piscine e multisale. E’ difficile spiegare al 14enne che sia meglio tornare in una zona senza servizi sociali ed assistenziali». Come si finanzierà il Patto? Dal presidente Marcolini arriva una speranza sulla falsariga di quello che è avvenuto in Abruzzo. «L’elenco dei progetti non è ancora chiuso -afferma- diciamo che una metà è cantierabile. Per i fondi si può afre come in Abruzzo dove la legge sulla ricostruzione ha previsto che il 4% dei fondi per quella “fisica” sia destinata allo sviluppo economico. Visto che sono stati già stanziati 14 miliardi di euro su un totale di 23 miliardi di danni stimati parliamo di una cifra di circa 360 milioni». Dalla vice presidente della Regione Anna Casini sono arrivate alcune notizie anche sullo stato di attuazione dei progetti e dei fondi relativi all’area di crisi complessa. «E’ stata finanziata anche l’Hp Composites -annuncia- Di fatto il progetto complessivo è finito dopo che sono stati messi sul piatto 37 milioni di euro anche per la Cassa integrazione in deroga per tre anni e 4 milioni di incentivi per le assunzioni. Ora stiamo per firmare l’accordo quadro per la strategia di sviluppo delle aree interne che prevede 8 milioni di euro per istruzione, trasporto e servizi socio sanitari che i sindaci hanno progettato anche durante la fase del sisma quando si pensava soprattutto all’emergenza».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati