Da sinistra Giovanni Celani, Antonio Serena, Giacinto Alati e Cesare Orsini
di Maria Nerina Galiè
Da stasera, lunedì 15 aprile, si interromperà la chiusura notturna dell’acqua che ha riguardato numerose località del Piceno da gennaio. Acqua anche di notte dunque, di sicuro fino a fine maggio, quando un’apposita commissione di controllo deciderà se riproporre o meno la razionalizzazione. Lo ha detto Giacinto Alati, presidente del Consorzio idrico intercomunale del Piceno nella tarda mattina nel corso di una conferenza stampa durante la quale ha annunciato anche la contestuale entrata in funzione dell’impianto di soccorso di Castel Trosino che sarà inaugurato ufficialmente il 18 maggio. L’idea di restituire pienamente il servizio in vista delle festività pasquali e dei ponti successivi era già stato anticipato alla fine della scorsa settimana, quando la chiusura si era ancora resa necessaria per le ultime verifiche tecniche. L’impianto di soccorso, che gode di una concessione per 50 litri al secondo dei quali per ora si utilizzerà solo una parte, era pronto da tempo ma era in attesa del via libera del servizio sanitario. Sarebbe dovuto arrivare a fine giugno, invece sono stati accelerati i tempi e l’Asur ha dato l’autorizzazione ad immettere l’acqua raccolta nella rete idrica, «anche grazie all’interessamento della Regione Marche e dell’Ato», ha tenuto a sottolineare Alati.
«Era per noi importante – ha sostenuto il presidente – creare meno disagi possibili alla popolazione e favorire le attività ricettive e turistiche del territorio, in questo periodo particolarmente proficuo dal punto di vista lavorativo ed occupazionale». «Questo però non corrisponde dalla fine della crisi – ha precisato Antonio Serena, responsabile delle reti – siamo ancora in codice rosso e la situazione rimarrà tale fino a che non vedremo un significativo aumento delle sorgenti». Se Pescara e Capodacqua stanno dando qualche debole segnale di ripresa, lo stesso non si può dire per Foce che appare al momento irreparabilmente compromessa dai danni del sisma. Produce 170 litri al secondo contro i 526 di concessione. Lo stop alla razionalizzazione è stato anche favorito dal periodo, seppure di festa, «sufficientemente tranquillo dal punto di vista dei consumi», ha continuato Serena. «Diverso sarà per l’estate – ha aggiunto – quando soprattutto nelle località costiere l’aumento della popolazione richiederà una maggiore quantità di acqua».
Nell’incontro, a cui hanno preso parte anche Cesare Orsini, dirigente dell’area amministrativa, Giovanni Celani dirigente del servizio contratti e clienti, Roberta Tartaglia responsabile della comunicazione e gli ingegneri Carlo Ianni e Massimo Tonelli, è stato anche ricordato il faticoso lavoro che ha visto impegnati tutti i dipendenti del Consorzio durante il terremoto e nella gestione dell’emergenza idrica, per cui è stato attivato un numero verde che solo nel 2018 ha risposto a 22 mila telefonate.
Carlo Ianni
Roberta Tartaglia e Massimo Tonelli
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