Il direttore sportivo Antonio Tesoro durante la conferenza stampa nella sede di Corso Vittorio
di Andrea Ferretti
«Con i tre punti di La Spezia, dove abbiamo subìto un furto con scasso, ora i playoff sarebbero stati non un sogno ma un vero obiettivo. Comunque abbiamo quattro partite da giocare, e questo sogno dobbiamo alimentarlo anche se il calendario ci riserva una gara con una diretta concorrente (Cittadella, ndr), due con squadre che puntano alla A diretta (Brescia e Palermo, ndr) e una con un avversario che deve salvarsi (Crotone, ndr)».
Parole del direttore sportivo dell’Ascoli, Antonio Tesoro, in una conferenza stampa atipica che giunge a meno di ventiquattr’ore dal successo-salvezza sul Venezia. Partiamo proprio dall’obiettivo raggiunto. «Per me non era affatto scontato – dice Tesoro – perchè la squadra è stata totalmente rinnovata con un mercato iniziato a metà luglio quando era già in fase avanzata. Inoltre si tratta di una B anomala con squadre tipo il Venezia che lo scorso anno ha fatto i playoff e ora naviga nella bassa classifica. Comunque vada, abbiamo messo il primo mattone. La ciambella, insomma, è riuscita con il buco. Siamo stati in difficoltà quando ad esempio abbiamo perso due partite di fila in casa con Perugia e Salernitana, anche se a distanza di quasi un mese».
Tesoro non parlava da tempo, anche lui in silenzio stampa dopo il 7-0 di Lecce. Torniamo allora proprio alla disfatta in Puglia. «A Lecce è accaduto l’imponderabile, è stata l’unica volta in cui non abbiamo reagito, ma poi ci siamo ricompattati e il fatto che non ci siamo deresponsabilizzati, cercando colpe e responsabili altrove, per noi oggi è motivo di orgoglio. Vivarini non è mai stato in discussione, soprattutto per la serietà con cui lavora. Dopo Lecce ci siamo ripresi, ma io non avevo dubbi conoscendo bene i ragazzi, con una serie di risultati utili, e ci metto pure la beffa in casa col Benevento e il rammarico di La Spezia. La stagione tutto sommato non è stata fortunata – aggiunge il diesse – se penso agli infortuni di Lanni e di Ardemagni, che ha una media gol-minuti giocati seconda solo a Donnarumma. E Beretta che stava facendo molto bene e si è fatto male. Poi le squalifiche di Ninkovic, i gol subìti al “Del Duca” di Kragl del Foggia al 95° e di Bisoli del Brescia al 94°. E possiamo aggiungerci tranquillamente l’arbitraggio, molto condizionante, di La Spezia.
Il prossimo impegno è domenica. «A Cittadella dobbiamo fare la nostra miglior partita. Partiamo venerdì per rimanere concentrati al massimo e staremo in ritiro fino al giovedì successivo (dopo aver affrontato in sequenza Cittadella e Brescia, ndr), poi torneremo per andare di nuovo in ritiro in attesa del Palermo. Abbiamo chiuso l’andata con 24 punti, c’era bisogno di cambiare tasso tecnico e l’impianto di gioco e l’abbiamo fatto con Ciciretti e con le due alternative dei terzini Rubin e Andreoni. Quest’ultimo col Venezia ha giocato un secondo tempo di grande spessore, così come Milinkovic-Savic che non doveva giocare e ha dimostrato grande personalità. Il mister è molto soddisfatto di Iniguez e Chajia, e in questo finale di stagione magari ci sarà spazio anche per loro. Se Ciciretti fosse valido è anche superfluo dirlo».
Con la salvezza in tasca, inevitabile parlare di futuro e di rinnovi di contratto. «Con Addae e il suo procuratore ci siamo incontrati, abbiamo fatto la nostra proposta che è migliorativa, ci hanno chiesto tempo e avremo una risposta a giorni. Per Laverone è quasi fatta, e anche Troiano e Valentini hanno dato massima disponibilità a restare».
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