Maria Adele Teodori, nel testamento
19 opere d’arte in dono all’Arengo
Saranno esposte nella Galleria “Licini”

ASCOLI - Giornalista, scrittrice e femminista, ha voluto rendere omaggio alla sua terra. Il grazie del sindaco. Morì nel 2017 a 86 anni. Ci sono 9 xilografie di Bruno da Osimo di notevole interesse e immagini settecentesche di un'Ascoli che non c'è più
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Da sinistra Giuseppe Matricardi, Piersandra Dragoni, Guido Castelli e Stefano Papetti

di Franco De Marco

Si arricchisce il patrimonio artistico di Ascoli. Una volta tanto qualcosa entra e non esce dal Comune (battutaccia rubata). Maria Adele Teodori, nata ad Ascoli ma vissuta tra Force e soprattutto Milano e Londra , deceduta nel 2017 a 86 anni, giornalista e scrittrice, antesignana del femminismo, donna di grande impegno sociale e culturale, ha donato al Comune di Ascoli 19 opere su carta, incisioni, xilografie e disegni, 9 delle quali, le più preziose, le xilografie autografate di Bruno da Osimo. Non una collezione ma una “piccola raccolta domestica”. Un gesto di amore verso la sua terra nonostante una vita vissuta lontano e in grandi città. Il Comune è venuto a conoscenza della donazione dopo la pubblicazione del testamento olografo nel 2018. Tutte queste opere, grazie alla collaborazione dell’esecutore testamentario Roberto D’Angelo, nipote della signora Teodori (sorella di Massimo anche lui scrittore e politico), sono state prelevate a Milano e trasferite presso il laboratorio del restauro della Pinacoteca. «Si provvederà – spiega il prof. Stefano Papetti – al restauro su carta dotandole di nuove montature in cartone non acido e di cornici museali adeguate. E’ poi prevista una mostra presso la Galleria d’arte contemporanea “Osvaldo Licini”. Per ricordare il generoso gesto, alla signora Teodori sarà intitolata la sala del museo dove sono esposte le opere di arte grafica del Novecento italiano».

La donazione è stata illustrata questa mattina all’Arengo alla presenza del sindaco Guido Castelli, che ha sottolineato la generosità e l’attaccamento al Piceno della signora Teodori, dal prof. Papetti e dall’ing. Giuseppe Matricardi nipote della scomparsa. L’origine ascolana della donatrice è evocata dalle incisione settecentesche tratte dalla guida di Ascoli del 1792 di Baldassarre Orsini che hanno accompagnato la signora Teodori in tutti i suoi spostamenti. Ci sono immagini di un’Ascoli che non c’è più come la Chiesa di San Leonardo, a Porta Romana, distrutta, accanto alla Chiesa dell’Angelo Custode mai completata. C’è il disegno del progetto per Palazzo dell’Arengo che aveva, sul tetto, una balaustra mai realizzata. C’è il prospetto di Porta Maggiore andato completamente perduto. A testimoniare il persistente richiamo affettivo per la città dov’era nata, la signora Teodori conservava negli ambienti della sua residenza milanese anche opere di artisti ascolani contemporanei come Luciana Nespeca o Savini. Completano il lascito alcune interessanti vedute di Londra che testimoniano il devastante incendio del 1666. L’ing. Matricardi – definito dal Papetti «angelo custode  e valorizzatore della maiolica ascolana» – ha un po’ ricordato la figura della donatrice. Come giornalista free lance e scrittrice girò il mondo. Una sua pubblicazione, ad esempio, “Spagna in ginocchio”, riguarda il regime di Francisco Franco.

In apertura della conferenza stampa il prof. Papetti, con non comune sensibilità umana, ha voluto ricordare la maestra elementare Anna Novelli in Marucci, grande appassionata d’arte, scomparsa improvvisamente a 76 anni. «Ogni mese – ricorda – veniva a portarmi la rivista Juliet sulla quale scrive il marito (critico d’arte, ndr)  ed era sempre di pungolo a favore dell’arte contemporanea. Dimostrò apprezzamento per le scelte in questo senso del Comune» .


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