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Monica Acciarri (Insieme per Ascoli):
«Abbiamo 12.000 disoccupati,
il mio impegno è creare
nuova occupazione»

ASCOLI - L’esponente della lista civica spiega perché ha deciso schierarsi col candidato di Fratelli d’Italia: «Fioravanti è giovane, preparato e appassionato. Con lui ho condiviso battaglie vitale per la città: dal potenziamento dell’ospedale Mazzoni alla riqualificazione dell’area Carbon»
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Monica Acciarri è uno dei leader delle 25 liste scese in campo per il 26 maggio. La sua è “Insieme per Ascoli”, civica a supporto di Marco Fioravanti, candidato sindaco di Fratelli d’Italia, Lega e fronte civico. Impegnata politicamente sempre a sinistra, segretario comunale del Pds nel 1995 con Roberto Allevi sindaco, eletta per il Pd in Consiglio comunale, nel 2014, con 382 voti, Acciarri a consiliatura in corso è uscita dal gruppo Dem per confluire nel gruppo misto a sostegno del sindaco Castelli. 54enne, madre di un figlio laureato in filosofia, Acciarri dopo il diploma magistrale ha lavorato presso una cooperativa costituita da donne che si occupava di servizi di marketing alle imprese. In seguito è entrata a lavorare alla Regione Marche dove ha acquisito competenze amministrative in particolare nel settore Sanità dopo aver fatto parte per dieci anni dello staff dell’assessorato regionale alla Sanità.

Monica Acciarri

Acciarri, perché ha scelto la lista “Insieme per Ascoli” a sostegno del candidato sindaco Marco Fioravanti?

«Ho partecipato alla costruzione di “Insieme a Fioravanti per Ascoli” con tutti i candidati che ne fanno parte. Ci ha unito uno spirito ben preciso: dare un forte impulso innovativo alla città. Abbiamo voluto farlo attraverso un candidato Sindaco giovane, competente e appassionato. Condividiamo e abbiamo condiviso con lui battaglie vitali per Ascoli Piceno: dal potenziamento dell’ospedale Mazzoni, del quale abbiamo evitato lo spostamento in Vallata, allo sviluppo del progetto di riqualificazione della ex Sgl Carbon, dalla ricostruzione delle scuole dopo la tragedia del terremoto fino a condividere la necessità di creare una task force per sanare, con idee progetti innovativi, la forte domanda di lavoro del nostro territorio. Ci sono 12 mila disoccupati ad Ascoli, il 25% dell’intera città. Un dato drammatico nel quale è compresa purtroppo anche la disoccupazione intellettuale. Abbiamo l’ambizione di provare ad usare le nostre competenze per restituire dignità alle donne e agli uomini senza lavoro: giovani e over 50».

Qual è la sua “mission” se sarà eletta consigliere comunale?

«Ascoli Piceno smart city è avvincente. Un concetto, un metodo che attraverseranno la nostra città nella sua interezza: dalla revisione della macchina amministrativa, testimone di snellezza e sburocratizzazione. Un Comune vicino ai cittadini, alle imprese, ai giovani: un sostegno quotidiano, non una barriera. Una piattaforma tecnologica pubblica open source tradurrà il concetto a me caro di partecipazione attiva in quello di partecipazione 4.0. Qui le idee dei cittadini entrano in contatto con l’Amministrazione in uno scambio biunivoco e costruttivo per far crescere Ascoli. Ci aspettiamo che sia il porto pieno di fermento che i giovani utilizzeranno per costruire il loro futuro, quello della città e del territorio. Centrale in questa nuova visione una struttura competente per attrarre fondi europei, tema cruciale per realizzare progetti di coesione economica e sociale. Sarà anello di congiunzione per avere un rapporto più forte con il Terzo Settore perché è per me speciale l’impegno verso gli ultimi, i più deboli. Ascoli smart city sarà facilitatrice e nucleo vitale del ventaglio di turismi che coniugheranno il mare alla montagna sulla base delle nostre ricchezze storiche, artistiche e monumentali legate all’enogastronomia».


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