«Capocasa bocciata dall’Asur»,
l’ira del capogruppo Urbinati (Pd)

ASCOLI - Alla base del provvedimento ci sarebbero state le assunzioni di medici ed infermieri per evitare gli accorpamenti dei reparti nel periodo estivo. Il capogruppo dem: «Paradossale che far crescere i servizi per la cittadinanza e garantire diritti ai lavoratori diventi una nota di demerito»
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L’Asur “boccia” l’ex direttrice dell’Area Vasta 5, Giulietta Capocasa e il capogruppo regionale del Pd, Fabio Urbinati, si indigna. L’ex dirigente della sanità marchigiana, ora in servizio all’Asl di Chieti, ha ricevuto una valutazione negativa da parte dell’Asur Marche per aver evitato l’accorpamento estivo dei reparti degli ospedali di Ascoli Piceno “Mazzoni” e di San Benedetto del Tronto “Madonna del Soccorso” e per aver assunto personale, nelle gestioni dell’azienda sanitaria picena 2016-2017-2018, sforando però di 3 milioni il budget. A rivelare la vicenda ed intervenire con forza a sua difesa si schiera con forza l’attuale capogruppo del Pd, Fabio Urbinati. «Sono indignato per questa scelta – afferma Urbinati – Voglio sottolineare che nel periodo di direzione firmato Capocasa, l’Area Vasta 5 ha assunto 150 persone, personale medico ed infermieristico che è servito ad eliminare quegli odiosi e vergognosi accorpamenti dei reparti nel periodo estivo, divenuti una prassi fino al 2015. E soprattutto si è investito in posti letto aggiuntivi, in particolare al presidio ospedaliero di San Benedetto, che hanno fatto crescere le prestazioni in entrambi i due ospedali del Piceno.

L’ex direttore Av5 Giulietta Capocasa (foto Vagnoni)

È a dir poco paradossale che crescere e rispondere alle esigenze dei cittadini piceni diventi un problema per l’Asur che penalizza i dirigenti regionali che migliorano i servizi sanitari. Visto che l’Asur si è dimostrata così “severa”, chiederò spiegazioni molto dettagliate sugli obiettivi che l’azienda sanitaria regionale avrebbe dovuto raggiungere negli anni passati».

Urbinati insiste ancora rispetto alla penalizzazione assegnata alla dottoressa Capocasa: «Lo sforamento del budget -dice- è servito a recuperare il gap che l’Area Vasta 5 aveva rispetto alle altre aree vaste marchigiane e soprattutto rispetto alle aziende ospedaliere. Non capisco perché alle aziende ospedaliere ed all’Asur può essere consentito un certo sforamento ed all’Area Vasta 5 no.

Fabio Urbinati (foto Andrea Vagnoni)

Voglio inoltre ricordare che il periodo di riferimento è il periodo in cui c’è stata la grande tragedia del terremoto durante la quale la dottoressa Capocasa e tutto il personale dell’Area Vasta 5 ha dato supporto, con grandissima professionalità, a più di 20mila persone che si sono trovate da un giorno all’altro sfollate nelle strutture ricettive della costa picena. Pur in un momento così delicato non vi è stata alcuna protesta sull’operato di medici ed infermieri dell’Area Vasta 5 da parte dei terremotati e dei cittadini in genere, tant’è che tutto il personale ha ricevuto all’ospedale Mazzoni l’elogio ed il ringraziamento da parte del nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il lavoro svolto. La valutazione negativa ricevuta dalla dottoressa Capocasa – conclude Urbinati – è un brutto segnale dato a tutti i professionisti che lavorano nel sistema sanitario pubblico, ma anche a tutti i cittadini. Tanto più che ancora non mi spiego, nonostante abbia instaurato un ottimo rapporto di stima reciproca con il nuovo direttore dell’Area Vasta 5, Cesare Milani, che sta portando avanti un ottimo lavoro, la mancata riconferma (risalente al settembre del 2018, ndr) alla guida dell’azienda di Giulietta Capocasa, unico direttore non riconfermato di tutte le aree vaste delle Marche».


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