«Dopo un bellissimo weekend di Frecce Tricolori, dove la città ha dato il meglio di se stessa, torniamo purtroppo alla triste e nuda realtà di un’Amministrazione improvvisata e incapace di programmare il più banale indirizzo». A tuonare, e tornare di nuovo all’attacco della giunta Piunti è Daniela Bigossi, segretaria del Circolo nord del Partito Democratico.
Daniela Bigossi
Che aggiunge: «Ricordiamo tutti molto bene l’atteggiamento ostico e populista dell’allora consigliere comunale di opposizione Pasqualino Piunti quando, indignato, redarguiva l’ex sindaco Giovanni Gaspari reo di non ascoltare associazioni, comitati e cittadini sul futuro dell’area Ballarin. Ciò che appare davvero umiliante – continua la Bigossi – è come vengano stanziati fondi per il vecchio stadio Ballarin, non solo senza ascoltare e confrontarsi continuamente con comitati e cittadini, ma anche e colpevolmente senza nessuna idea sul futuro di quell’area che da anni rappresenta un punto debole dell’area nord di San Benedetto. Un’area debole e trascurata ma che può essere fonte di grandi opportunità non solo per la città ma per un territorio più ampio. Trascurata a tal punto che i residenti della zona nord si vedono costretti, con il loro impegno, a colmare il vuoto di questa Amministrazione, che non mette in atto la semplice manutenzione ordinaria».
«In questi giorni – spiega la segretaria del Pd – assistiamo alla raccolta firme, da parte del comitato di quartiere, contro lo stato di degrado in cui giace l’ecomostro di via Calatafimi. Una struttura che mette a repentaglio la sicurezza dei residenti e danneggia il decoro del quartiere. Perciò noi siamo e saremo vicini ai comitati di quartiere e ai cittadini, affinchè possano avere risposte a delle umili richieste. Ecco perchè noi riteniamo – conclude la Bigossi rivolgendosi al sindaco Pasqualino Piunti – signor sindaco e tutta la sua Amministrazione inadatti a guidare una città come la nostra. E non se la prenda. Lei chiede a noi di non compromettere il buon nome della città, noi invece le chiediamo di non umiliarla, proprio come sta facendo con il caso Ballarin».
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