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La sfida impossibile contro il sisma:
Mazzumaja 2019 non si farà

COMUNANZA - Il rodato festival, che l'anno scorso festeggiò il decennale con una edizione speciale al Parco della Rimembranza, deve fare i conti con un centro storico ancora danneggiato. Matteo Meschini, presidente dell'associazione organizzatrice: «Difficile ripetere lo sforzo del 2018»
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di Luca Capponi

La notizia non piacerà a chi negli ultimi dieci anni ha apprezzato quel connubio tra arte di strada, musica, enogastronomia locale ed animazione per famiglie a cui il festival Mazzumaja dava vita un contesto superlativo come il centro storico di Comunanza. Il sisma ci aveva provato, ma i ragazzi dell’organizzazione non si erano scoraggiati davanti al cuore della città reso inagibile: l’edizione del decennale, l’anno scorso, si era tenuta lo stesso ma nella location del Parco della Rimembranza. A rispondere presente, tra i tanti, band come Ministri e Zen Circus, per un evento la cui velleità nemmeno tanto nascosta era quella di tornare, prima o poi, a tenersi dove era stato concepito in origine. Cosa che però neanche stavolta sarà possibile.

Il concerto degli Zen Circus, l’anno scorso al Parco della Rimembranza (foto Vagnoni)

Così l’associazione omonima che ogni anno schierava decine di volontari per accogliere al meglio centinaia di visitatori, ha alzato bandiera bianca: difficile, se non impossibile, ripetere gli sforzi organizzativi del 2018 per allestire il tutto al parco, come ha ricordato lo stesso presidente Matteo Meschini.
Si tratta senza dubbio di una grave perdita per la stagione estiva picena, soprattutto per quella dell’entroterra, visto che nel tempo la Mazzumaja era divenuto spazio di rilievo ed aggregazione non comune, capace di proporre qualità (sono sfilati sul palco nomi di rilievo del rock nazionale come Giorgio Canali, Marlene Kuntz, Teatro degli Orrori, Tre Allegri Ragazzi Morti, Marta sui Tubi e molti altri), leggerezza e divertimento (per tutti) sempre composto.
La speranza, per il pubblico che ama questo tipo di proposta, è che questa pausa non si trasformi in una resa. Molto, ovviamente, dipenderà dalla ripresa post terremoto del centro storico, ferito da quel maledetto agosto-ottobre 2016.


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