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Nuova Aministrazione in alto mare
Le opposizioni all’attacco
«In giunta gli stessi assessori
di 10 o 20 anni fa: sarebbe questo
il rinnovamento di Fioravanti?»

ASCOLI - Gli ex candidati sindaco sul piede di guerra dopo l’ennesima fumata nera in merito all’ufficializzazione del nuovo governo cittadino. Tamburri (M5S), Nardini (Ascolto e Partecipazione), Frenquellucci (Pd), e Celani (Fronte civico e moderato) puntano il dito contro il neo sindaco e contro il metodo, tipico da vecchio manuale Cencelli, usato per selezionare la classe dirigente
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Marco Fioravanti ha appena vinto il ballottaggio: l’abbraccio con il predecessore Guido Castelli (Foto Edo)

di Adriano Cespi

«Rinnovamento? Dov’è questo rinnovamento! Ma se tra sindaco, dieci anni in Consiglio, cinque, addirittura, da presidente del Consiglio, e la maggior parte degli assessori che lui stesso si appresta a nominare leggiamo nomi di politici che sono lì da dieci o venti anni». Le opposizioni, in silenzio per almeno una decina di giorni, all’ennesima fumata nera sull’ufficializzazione della nuova giunta comunale, escono allo scoperto e attaccano duramente il neo primo cittadino.

Massimo Tamburri (Foto Vagnoni)

TAMBURRI INVITA IL SINDACO A CONCENTRARSI DI PIU’ SUI PROBLEMI DI ASCOLI

Il primo ad impugnare la sciabola ed affondare il colpo è Massimo Tamburri, consigliere del M5S: «Fioravanti al ballottaggio ha cercato in tutti i modi di differenziarsi dal suo avversario Celani con lo slogan “non torniamo alla politica di 20 anni fa”. Ma se si appresta a nominare assessori che su quella poltrona ci sono proprio da vent’anni. Senza mai mollarla. E quelli che non vantano una “carriera” ventennale ce l’hanno almeno decennale. Sarebbe il nuovo questo? Ma per favore!». Una dichiarazione che non lascia spazio a doppie interpretazioni quella dell’esponente pentastellato, che la dice lunga sul tipo di opposizione che i Cinque stelle terranno in questa consiliatura. «Ascoli ha così tanti problemi, da quello occupazionale a quello delle nuove povertà, fino all’emigrazione all’estero in continuo aumento e allo spopolamento inesorabile della città, che queste beghe da manuale Cencelli, un posto a quel partito, un altro a quella lista, sono proprio l’ultima cosa di cui ha bisogno. Noi magari avremmo perso qualche giorno a ricercare le migliori professionalità alle quali affidare l’incarico da assessore. Questa Destra, invece – chiosa Tamburri – mi sembra più orientata a far quadrare le rivendicazioni elettorali di quella lista o di quell’altra forza politica, che ai programmi veri e propri per rilanciare l’economia».

Emidio Nardini (Foto Vagnoni)

NARDINI CHIEDE A FIORAVANTI DI DIMOSTRARE COI FATTI QUANTO DETTO IN CAMPAGNA ELETTORALE

Un argomento, quello dei programmi per il rilancio della città, che suona come un mantra nel campo dell’opposizione. Rilancia Emidio Nardini, consigliere di Ascolto e Partecipazione: «Spero che Fioravanti e la sua coalizione sappiano dare alla città un governo il prima possibile e che sia, anche, il migliore possibile. Per i tanti problemi che attanagliano Ascoli, infatti, c’è bisogno di mettersi subito al lavoro: loro in giunta, da Palazzo Arengo, e noi, in Consiglio e nelle Commissioni, da Palazzo dei Capitani. In campagna elettorale – continua Nardini – il neo sindaco ha sempre detto che al primo posto della sua politica avrebbe messo esclusivamente il bene della città e non gli interessi politici di questa o quell’altra lista di maggioranza. Bene, lo dimostri. E smentisca coi fatti quello che abbiamo sempre sostenuto noi e cioè che qualsiasi Destra avesse vinto le elezioni, in giunta sarebbero entrati i soliti assessori».

Pietro Frenquellucci (Foto Vagnoni)

FRENQUELLUCCI CRITICA IL METODO DI SCELTA DELLA CLASSE DIRIGENTE

E’ un’opposizione agguerrita quella che si appresta ad entrare, ufficialmente, a Palazzo dei Capitani, che sui metodi usati da Fioravanti per la composizione della nuova amministrazione e sulle persone individuate sembra essere sulla stessa lunghezza d’onda. Commenta Pietro Frenquellucci, consigliere Pd: «Dov’è finito il rinnovamento tanto sbandierato da Fioravanti in campagna elettorale? Ascoli, anche in questa consiliatura avrà come assessori, almeno nella parte più preponderante (cinque su otto, ndr), quelle stesse persone che per 10 anni, se non addirittura 20, hanno occupato le poltrone di Palazzo Arengo. Insomma – prosegue Frenquellucci – il metodo di scelta della giunta, che temevamo in campagna elettorale e abbiamo sempre denunciato, è il solito di questa Destra ascolana. E cioè quello basato sui consensi presi da questo o quell’altro capolista piuttosto che sulle reali competenze e sulla visione di città futura. Il mio, naturalmente, non è un giudizio sul singolo assessore, ma sul metodo seguito da Fioravanti. E questo va al di là delle cosiddette quote rosa. E dico di più, considero addirittura destabilizzante per un’Amministrazione comunale il fatto che la selezione si basi sui voti presi dalle varie liste e dai singoli consiglieri, perché se tu hai un quorum elettorale forte e ti senti in diritto di chiedere un posto in giunta, nel momento in cui non vieni premiato, puoi assumere una posizione critica se non, addirittura, di rottura. Comunque – conclude l’esponente Dem – per il bene della città spero che riescano a mettersi d’accordo al più presto, a varare quanto prima questa amministrazione, ed a mettersi immediatamente al lavoro. Ascoli ne ha urgente bisogno».

Piero Celani (Foto Vagnoni)

CELANI PARLA DI GROSSA CONTINUITA’ CON LA GIUNTA CASTELLI

Il consigliere del Fronte civico e moderato, Piero Celani, usa il sarcasmo per criticare Fioravanti. «Era scontato che questa amministrazione avrebbe avuto una grande continuità con l’amministrazione Castelli, soprattutto nei nomi degli assessori. E questo nonostante Fioravanti avesse cercato, in tutti i modi, di smentirlo in campagna elettorale attraverso proclami e promesse. La situazione d’impasse in cui si trova la nuova giunta, ne è la dimostrazione eloquente. Una cosa è certa: puoi nasconderla con le parole, ma alla fine, coi fatti, la verità viene sempre a galla. Come ho sempre ripetuto nei vari confronti pubblici, se le tantissime liste d’appoggio ti portano voti e magari ti fanno anche vincere le elezioni, politicamente ti creano anche tanti problemi. Come si sta vedendo in questa fase di gestione della selezione degli amministratori, dove ognuno si sente in dovere di rivendicare un posto in giunta. Altro che quote rosa. Chiaramente se i nomi sono quelli che scrivete voi, posso solo dire: auguri. Perché non c’è nulla di nuovo, anzi molte facce sono le stesse che c’erano 10 o 20 anni fa. Mi viene spontaneo affermare: se qualcosa non ha funzionato prima, intendo con la passata amministrazione, e i tanti problemi che ha Ascoli ne sono una chiara dimostrazione, figuriamoci adesso».


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