Ascoli e le corse automobilistiche:
una passione antica

ASCOLI - Già dagli anni ’20, modi nuovi per provare e ammirare l’ebbrezza della velocità. L’Aci è protagonista nell’organizzazione di una serie di gare diverse che toccano le varie città delle Provincia: dal Circuito del Piceno a quello delle Caldaie e delle Zeppelle, dalla Coppa d’Ascoli alla San Benedetto-Acquaviva
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Un passaggio del “Circuito delle Zeppelle” a Piazza Arringo-angolo via Trieste

di Giorgio Tabani

La passione per velocità e corse non è una novità per Ascoli, città della Quintana fin dal Medioevo. A partire dagli anni ’20, però, il progresso tecnologico allarga le possibilità per sfogare questa passione. Nel 1926 la città viene toccata dal giro delle Marche e anche dalla corsa Roma-Ascoli-Norcia; nel 1927 c’è la prima corsa in salita “Ascoli – strada venarottese”. L’11 marzo 1930 debutta il Circuito del Piceno che prevede una gara di velocità a cronometro, su un tratto di 11 km fra Ascoli e Castel di Lama, e una di regolarità con partenza e arrivo ad Ascoli, transitando per varie località della Provincia.

Nel 1932 nasce la Coppa d’Ascoli che riprende e allarga il tracciato del precedente circuito per un totale di 320 km. L’anno successivo viene aggiunto al tracciato un tratto tortuoso e molto impegnativo da Venarotta fino a Force, la cosiddetta “salita dei guai”. Per la sua quarta edizione la Coppa d’Ascoli diviene una gara di velocità fra Ascoli e Porto d’Ascoli, acquisendo anche validità di prova per il Campionato italiano dilettanti. Nel 1937 nuova rivoluzione, la Coppa diventa una gara su pista con un tracciato cittadino. Il Circuito delle Zeppelle ha la partenza in corso Vittorio Emanuele, appena dietro il Battistero, prosegue poi per piazza Arringo, via Trieste, Lungotronto Bonservizio (oggi Bartolomei), viale Vellei, viale Littorio (oggi Marcello Federici), ponte di Santa Chiara, strada delle Zeppelle, Salaria, ponte di San Filippo, viale Indipendenza e arrivo nuovamente in corso Vittorio per un totale di 6,8 km. Sono due le categorie in gara, Sport e Turismo, e le classifiche sono stabilite sulla base dei km percorsi nella mezz’ora di gara. L’ultima edizione, la settima, salta a causa della guerra ormai incombente.

La ricostruzione post-bellica passa anche dallo sport e l’Aci di Paolino Teodori, in collaborazione con l’Azienda Autonoma di Soggiorno di Porto San Giorgio, organizza nel 1947 il Circuito del Piceno. È una gara di regolarità che tocca varie città della Provincia, per un totale di 173 km, a cui possono partecipare solo i soci degli Aci del centro Italia per un premio in palio di 15.000 lire. Per la seconda edizione, l’anno successivo, si aggiunge una gara di velocità cronometrata fra San Benedetto e Porto San Giorgio.

Nel 1951 debutta il Circuito delle Caldaie e Ascoli città torna così protagonista dell’automobilismo provinciale. Il percorso prevede 3 km a partire dalla via della Stazione per poi proseguire in viale Indipendenza, via di San Filippo, via Mari e viale Marconi. Gli appassionati si ammassavano nei punti strategici con grande entusiasmo. Alla corsa partecipano piloti ascolani ma anche celebrità, perché subito questa si impone come una delle più importanti a livello nazionale. L’edizione del ’52 è valida per la classifica del Campionato Italiano Conduttori nella cilindrata 750 sport.

Nel 1954 l’Aci organizza la San Benedetto-Acquaviva, prima gara di velocità in salita della Provincia. L’anno successivo nel Circuito delle Caldaie si disputa l’ultima gara automobilistica in un circuito del Piceno, peraltro con un incidente che ferisce sette spettatori: sull’onda del successo della San Benedetto-Acquaviva pochi anni il salto di qualità, con la nascita della cronoscalata Ascoli-Colle San Marco.

Primi prototipi alla Coppa Teodori

Il Circuito delle Zeppelle: le auto dal centro dirette verso viale Vellei

 


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