Montero abbracciato dai tifosi
di Benedetto Marinangeli
(fotoservizio di Alberto Cicchini)
«Giocheremo per la gloria». Si vede subito al primo impatto la grinta di Paolo Montero, che esalta le centinaia di tifosi che hanno atteso il nuovo tecnico rossoblù nel piazzale antistante all’Auditorium Comunale dove si è svolta la presentazione.
Cinciripini, Montero e Fedeli
«Per me -aggiunge Montero- è un orgoglio tornare in Italia. E’ una seconda casa, con la speranza di potere cogliere risultati importanti. Voglio una squadra che abbia certezze tecniche, sia concreta e faccia vedere un bel calcio. Vogliamo essere protagonisti».
Montero non vede come un declassamento l’inizio della sua carriera da allenatore nel Bel Paese partendo dalla serie C. «Ho iniziato con le giovanili e quindi mi voglio misurare con questa realtà importante. Si tratta di un campionato estremamente competitivo e non vedo l’ora di iniziare e di trasmettere ai miei calciatori cosa fare in campo. Il primo obiettivo sono i playoff ma ciò che conta è che la Samb sia una squadra tecnicamente forte. La mia idea è quella di darle intensità che non vuole dire solo corsa ma è una questione prettamente mentale. Ho visto le partite dello scorso anno ed ho un quadro chiaro della situazione. Sono soddisfatto dei calciatori che ho a disposizione ed anche della qualità degli altri che andremo a prendere insieme al diesse Fusco. Le basi ci sono e punterò su una linea difensiva a quattro e l’attacco a tre punte».
Tifosi in attesa
Montero smentisce, poi, la possibilità che dall’Uruguay possano arrivare alla Samb giovani di valore. «E’ una cosa molto difficile -spiega- perché sono costosissimi. Siamo una piccola nazione che ha solo 3 milioni di abitanti. Ma allo stesso tempo continuiamo a sfornare talenti. Mi piacerebbe comunque portare un uruguaiano che abbia voglia di eccellere nel calcio italiano».
Ma sarà una Samb diesel o a benzina? «Se è turbo è meglio -risponde Montero- prima però ci dobbiamo conoscere con i calciatori. Il campionato è lungo e punteremo ad arrivare all’obiettivo finale senza farci prendere dalla fretta. Credo molto nella fortuna e mia auguro di averla dalla nostra parte al momento giusto. Voglio una squadra che lotti su ogni pallone e che sia protagonista e che trasmetto l’anima di questo sport. Sto pensando al tridente offensivo ma anche ad altre qualità tecniche dei miei calciatori che mi permettano di cambiare in corsa il sistema di gioco. Ed è questo ciò che andremo a cercare».
Il neo tecnico della Samb ha come punto di riferimento tecnico Marcello Lippi. «Prima della Juventus -afferma- l’ho avuto a diciannove anni a Bergamo con l’Atalanta. In quella stagione per un punto non andammo in Coppa Uefa. Era già innovativo perché giocavamo con la difesa a quattro a metà campo e con il centrale ad impostare la manovra. E poi sapeva leggere l’azione con intuito ed equilibrio. Tutte qualità che voglio trasmettere alla mia Samb. E poi fondamentale sarà il gruppo. Io voglio gente che si confronti e che litighi nello spogliatoio perché solo così si cresce e si costruisce lo spirito di corpo».
Montero si rivolge anche alla tifoseria. «La conosco bene perché con l’Atalanta giocava con me Vecchiola che è di San Benedetto e mi ha parlato della storia del club e dei suoi tifosi. Sono fedeli, appassionati, sognatori ed anche un po’ aggressivi come piacciono a me. Voglio mettermi in discussione in questa realtà -conclude- e sono qui per lottare con loro«.
Ed infine da ex Juve non poteva mancare un riferimento a Maurizio Sarri. «Gli auguro tutto il bene possibile -è sempre Montero che parla- perché ai colori bianconeri sono rimasto sempre molto affezionato».
«Montero -aggiunge Franco Fedeli– è stato un calciatore tenace e determinato e mi auguro che trasmetta queste sue peculiarità alla squadra. Con lui non ci siamo prefissi degli obiettivi ma ci siamo parlati e subito capiti».
Sul fronte mercato non si registrano novità di rilievo ed in tal senso Fedeli è esplicito. «Ci stiamo muovendo diversamente rispetto al passato. Prima cercavamo calciatori di proprietà oggi, invece, anche prestiti di qualità. Fusco conosce bene le qualità dei giocatori che sta trattando. Sicuramente io non voglio più cambiare gli allenatori».
LA FOTOGALLERY DI ALBERTO CICCHINI
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