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Crac Cat-Confesercenti,
è scontro sulle intercettazioni

ASCOLI - Inizia ad entrare nel vivo il procedimento penale a carico degli ex vertici (presidenti e direttori) del centro di assistenza tecnica dell'associazione di categoria fallito nel maggio del 2013. L'udienza è stata aggiornata al 24 luglio quando i giudici si esprimeranno sull'uso delle telefonate ed ascolteranno il curatore fallimentare
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Prime schermaglie tra accusa e difesa nel processo per il crac del Cat Confesercenti della Provincia di Ascoli. Nell’udienza che si è svolta stamattina, in cui era prevista l’audizione dei testimoni dell’accusa, si sono registrati un paio di colpi di scena. In apertura l’avvocato Francesca Cantalamessa che difende una degli imputati (Ilenia Illuminati) ha chiesto il rinvio per poter prendere e studiare le carte in quanto nominata soltanto il 4 luglio. A riguardo i giudici hanno concesso un rinvio breve al 24 luglio quando sarà ascoltato il curatore fallimentare Tonino Napoletani. Poi è stata sollevata la questione dell’utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche da parte dell’avvocato Mauro Gionni (che difende l’ex presidente Bruno Traini) secondo cui non sarebbero state rispettate tutte le procedure. Un’accusa che è stata rigettata dal pm Sara Maria Cuccodrillo presente in aula insieme alla collega Mara Flaiani. Alla richiesta di Gionni si sono accodati anche gli altri legali presenti come Nazario Agostini (difensore di Paolo Perazzoli), mentre i giudici si sono riservati di prendere una decisione che sarà comunicata nel corso della prossima udienza. Sempre stamane ha giurato il consulente incaricato dal tribunale per la trascrizione delle intercettazione da cui potrebbe uscire un quadro chiarificatore della vicenda in merito anche al ruolo degli imputati nella vicenda che ha portato al buco di bilancio.

Mauro Gionni

La storia –  La vicenda è relativa al fallimento del Cat, che rappresentava il braccio operativo della Confesercenti per l’erogazione dei servizi come la gestione delle contabilità agli iscritti al sindacato dei commerciati, avvenuto il 24 maggio del 2013 a causa di una forte passività accumulata nel tempo. L’udienza si è svolta davanti al collegio penale presieduto dal giudice Carlo Calvaresi con a latere Matteo Di Battista e Claudia Di Valerio. In particolare a Ilenia Illuminati, ex amministratore unico del Cat dal 2010 al 2013, Giacomo Sciarra, ex presidente del cda 2005-2010, Giuseppe Ricci (ex presidente del cda 2004-2005), Nino Capriotti (ex presidente provinciale della Confesercenti-socia unica del Cat- dal 2001 al 2009), Bruno Tommaso Traini (ex presidente provinciale  Confesercenti dal 2009 al 2017), Paolo Perazzoli (ex direttore-segretario della Confesercenti dal 2004 al 2010) viene contestato dall’accusa il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale poiché “in concorso tra loro” con più azioni e omissioni avrebbero distratto dal patrimonio del Cat, prima del fallimento, la somma di 549.721,63 erogata nel corso degli anni al socio unico Confesercenti provinciale senza porre azioni finalizzate al rientro delle somme erogate. Alla Illuminati viene contestata anche la bancarotta fraudolenta patrimoniale in quanto gli vengono contestati pagamenti svolti, poco prima del fallimento del Cat, alla società Immobiliare marchigiana turismo e commercio srl e al Cescot di Ascoli e Fermo rappresentato dalla stessa Illuminati nella veste di presidente del consiglio direttivo. Molto nutrito il collegio difensivo composto da Mauro Gionni (Traini), Nazario Agostini (Perazzoli), Francesca Cantalamessa (Ilenia Illuminti), Domenico De Angelis e Sergio Liberati (Nino Capriotti), Ilenia Piunti (Giuseppe Ricci) e Rita Virgili (Giacomo Sciarra).

Crac Cat-Confesercenti, la curatela si costituisce parte civile


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