di Bruno Ferretti
«Ogni valutazione, dopo pochissimi giorni di preparazione, é approssimativa ma l’Ascoli mi sembra sulla buona strada. É una squadra di buona qualità, che cerca sempre di giocare con palla a terra come vuole il suo allenatore. Siamo solo all’inizio ma il lavoro di Zanetti si comincia a vedere».
Così dice Stefano Filippini, 44 anni, allenatore dell’Atletico Ascoli, squadra di Promozione che venerdì ha tenuto a battesimo il nuovo Picchio. Pur senza allenamento («cominceremo il 6 agosto lavorando fra Venarotta e il Picchio Village» dice Filippini), l’Atletico nella prima mezz’ora ha tenuto testa al più quotato avversario realizzando anche un bel gol di testa con il capitano Sosi. Poi l’Ascoli ha preso il sopravvento come era lecito aspettarsi.
«Noi abbiamo schierato molti ragazzi della Juniores e i nuovi Veccia e Filipponi, di più non potevamo fare. Siamo contenti che anche quest’anno l’Ascoli abbia scelto di disputare con noi la prima amichevole» aggiunge Filippini, uno degli allenatori più esperti e preparati del panorama dilettantistico marchigiano.
«Nell’Ascoli mi ha colpito la voglia dei giocatori di aiutarsi in campo, specialmente nel secondo tempo quando è entrato Troiano che sa guidare i compagni più giovani – rivela Filippini – Ardemagni e Scamacca costituiscono una coppia bene assortita con la fisicità del primo e l’abilità tecnica e il fiuto del gol del secondo. Poi c’è il talento di Ninkovic che potrà fare la differenza. Mi é piaciuto anche il giovanissimo Di Francesco, entrato nella ripresa: é una seconda punta di qualità con ottime prospettive».
«È un Ascoli tosto, ben coperto in tutti i reparti, certamente in grado di disputare un campionato di alta classifica. L’obiettivo non può che essere la qualificazione ai playoff – aggiunge Filippini che da ragazzo ha militato nella Primavera bianconera – L’Atletico? Dopo la beffa della passata stagione abbiamo il dovere di riprovarci. Vogliamo salire in Eccellenza e lotteremo per raggiungere quel traguardo che ci é sfuggito in extremis».
«Zanetti? Abbiamo parlato un quarto d’ora e mi é bastato per capire che ha idee di gioco molto chiare e una grande carica – conclude Filippini – da sostenitore dell’Ascoli mi auguro che la piazza lo aiuti a realizzare le sue idee».
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