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Miasmi e rischi di esplosione,
assolti i vertici Uniproject

ASCOLI - I fatti contestati dalla Procura risalgono al 2012 e furono accertati con diversi sopralluoghi. La sentenza è stata emessa dal giudice Matteo Di Battista
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Prescrizione per l’accusa relativa ai reati ambientali ed assoluzione (per insufficienza di prove) per l’accusa di disastro ambientale. Si è chiuso così il processo a carico del presidente dell’Uniproject, Longino Carducci e dell’amministratore delegato Fausto Latini a cui la procura aveva contestato una serie di fatti accertati nel novembre 2012. Si trattava, in particolare, del percolato accolto nella piattaforma di Maltignano (60% dei rifiuti in ingresso) oltre alle quantità di rifiuti pericolosi e non trattati quotidianamente. La sentenza è stata emessa poco fa dal giudice Matteo Di Battista.

Il Tribunale (foto Vagnoni)

Inoltre, secondo la Procura, nel collettore fognario che dall’azienda conduce fino al depuratore di Campolungo furono versate acque di strato, derivanti dalla lavorazione degli idrocarburi, “potenzialmente esplosive” per valore superiore al 60% del limite come misurato dai vigili del fuoco nei pressi dello stabilimento della Barilla tanto da prevedersi l’evacuazione dei residenti della zona. Nel corso delle precedenti udienze, tuttavia, alcuni dipendenti dell’azienda avevano ribadito la correttezza delle procedure adottate sia per l’eliminazione degli odori sia per la catalogazione dei rifiuti in entrata specificando anche che dal 2016 non vengono più trattati rifiuti in arrivo dagli impianti dell’Eni.


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