Ascolani in piazza davanti alla Standa. Immagini dal documentario di Rai Storia “Viaggio in Italia”
di Luca Capponi
Già una volta, era il 2014, la nostalgia ebbe la meglio; piazza del Popolo com’era, negli anni d’oro pre social, l’epoca dello struscio pomeridiano, di un appuntamento immancabile soprattutto nel weekend. Per gli ascolani (e non) che hanno vissuto quel periodo la sensazione è nota: non andare in piazza dalle 19 alle 20 (circa), equivaleva a non esserci (passateci il termine), a restare fuori dal giro delle amicizie, equivaleva a dover aspettare non si sa quanto altro tempo per incrociare lo sguardo della ragazza o del ragazzo che faceva battere il cuore. In sella ad un motorino o sull’autobus (il mitico “3”, linea che attraversava il quartiere di Porta Maggiore provenendo da Villa Pigna), a volte anche a piedi o con le prime auto dei neopatentati. C’era anche chi si faceva accompagnare dai genitori o “scroccava” il passaggio ad amici o conoscenti.
Vespe e motorini
Qualcosa di difficile da spiegare ai giovanissimi di oggi, qualcosa che però non vuole svanire nei ricordi o nelle fotografie che talvolta fanno capolino sempre sui social (ancora loro); piazza Roma con le auto, piazza Simonetti, davanti alla farmacia o al bar “Mix”, sotto le logge o nei pressi della Standa, ognuno aveva la sua zona di sosta tra una “vasca” e l’altra: si era in migliaia quasi da non camminare, con i picchi pazzeschi nei giorni di festa tipo Carnevale o Sant’Emidio. C’erano i gruppi, c’era aggregazione.
Si diceva che già nel 2014 la nostalgia aveva avuto la meglio: chiamata quasi casuale su Facebook e raduno in piazza con coloro che tra i ’70, gli ’80 e i ’90 erano adolescenti o ragazzi. Oggi l’evento torna grazie all’iniziativa di Paride Nicastro, emigrato da 6 anni in Germania (prima ha vissuto anche in Spagna, Inghilterra e Portogallo) ma inevitabilmente e indissolubilmente legato alle cento torri.
Sotto le logge
«Ho letto un articolo su come era piazza una volta e mi ha assalito la malinconia -racconta-. Nostalgia che però si mescola a tristezza, perché Ascoli a livello estetico ed anche di locali è diventata molto più bella rispetto a quegli anni e sarebbe più vivibile e più bello “fare le vasche” in piazza, potrebbe essere un luogo di aggregazione incredibile. Allora mi sono detto perché non provare, ed ho lanciato l’idea sui social che poi è stata raccolta da molte persone che la pensano alla stessa maniera. Abbiamo fissato l’appuntamento il prossimo 23 agosto dalle 18 alle 20,30 massimo, come una volta». «Creerò anche l’evento su Facebook -continua Nicastro-. Mi piace pure l’idea di andare lì per il semplice “cazzeggio”. Sarebbe bello poterlo ripetere ogni tanto, i locali di piazza potrebbero trasmettere la musica dei tempi e proporre menù a tema o musica dal vivo. Non sto parlando di caos e turisti tipo la notte bianca, ma di un modo per tornare a quei tempi, per provare a far capire la piccola ma sostanziale differenza con rue e piazze a chi è abituato al centro commerciale».
La data dunque è fissata. Alcune raccomandazioni, però. Vietato dimenticare i gettoni (o le schede) per le cabine telefoniche, i soldi per la pizzetta o il calzone e soprattutto il vecchio ed efficace trucchetto: ad ogni vasca cambiare verso di percorrenza in modo da aumentare le probabilità di incontrare la persona che fa battere il cuore e, così, lanciarle lo sguardo pensato per una settimana.
Palazzo dei Capitani
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