di Claudio Romanucci
Un flagello sulle città e sulla campagna. Il violento nubifragio (anticipato dalla grandine) che si è abbattuto giovedì pomeriggio nell’Ascolano ha lasciato sul terreno ingenti danni, non solo nei centri urbani. A meno di quarantott’ore dall’accaduto, infatti, si registrano pesanti ripercussioni sulle coltivazioni e sui frutti.
La grandine è l’evento più temuto dagli agricoltori. E stavolta i chicchi, grandi come olive, si sono abbattuti a raffiche sulle verdure e sui frutteti in fioritura andando a compromettere anche i raccolti successivi.
Ciò potrebbe rendere necessaria la richiesta dello “stato d’emergenza”. La cosiddetta tendenza alla tropicalizzazione si palesa ormai con eccessiva frequenza. Il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi, va a compromettere le coltivazioni nei campi in un settore, quello agricolo, già alle prese con ataviche problematiche.
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