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Il commissario per la Ricostruzione
assegna il personale ottenuto
con lo “Sblocca cantieri”

SISMA - Saranno 30 le risorse assegnate all’Abruzzo, 27 ciascuna quelle per l’Umbria e l’Abruzzo, 116 quelle che contribuiranno a rimpinguare gli organici delle Marche. Potranno essere utilizzate esclusivamente per le pratiche relative alla ricostruzione. «Ora abbiamo a disposizione un quadro normativo che ci consente di muoverci, se non al top, di certo più agevolmente» ha dichiarato il commissario Piero Farabollini
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Saranno 30 le risorse assegnate all’Abruzzo, 27 ciascuna quelle per l’Umbria e l’Abruzzo, 116 quelle che contribuiranno a rimpinguare gli organici delle Marche. «L’accordo raggiunto per la ripartizione del personale destinato alla ricostruzione dal decreto legge Sblocca cantieri innesta linfa vitale nei processi istruttori e rappresenta un’ulteriore occasione per ribadire che la ricostruzione non prescinde dalla condivisione di intenti e risorse nel comune sforzo di dare risposte ai territori».

Così il commissario Piero Farabollini commenta l’esito delle due riunioni delle cabine di coordinamento tenutesi nell’ultima settimana con i vice-commissari e i sindaci rappresentanti Anci per individuare i criteri per la ripartizione e la modalità di reclutamento delle 200 risorse aggiuntive da destinare agli USR e ai Comuni che si accolleranno in toto la gestione delle schede con esito B, C, E-L4.

L’atto è avvenuto a seguito di una lunga disamina dei dati e dello stato dell’arte nonché della revisione parziale (e limitatamente a questa circostanza) delle percentuali stabilite per la ripartizione resasi necessaria per la richiesta di adeguamento avanzata dall’Abruzzo in considerazione dell’aggravamento dei danni dovuto alla scossa di gennaio 2017. Una soluzione resa possibile dalla disponibilità di Marche ed Umbria a concedere “una tantum” una piccola parte delle risorse a loro spettanti se si fosse utilizzato il consolidato criterio di ripartizione definito tra i vice-Commissari in un precedente accordo.

«A tre anni di distanza dalle scosse abbiamo effettuato un dettagliato monitoraggio aggregando i dati, provenienti da tutte le fonti sulla stima del danno e lo stato dell’arte – spiega Farabollini. Ne è scaturito un primo report che servirà da base per riorganizzare i flussi di lavoro. Ora abbiamo a disposizione un quadro normativo che ci consente di muoverci, se non al top, di certo più agevolmente di quanto non sia stato possibile fare prima. Voglio leggere in senso propositivo la volontà del Lazio di conservare tutte le risorse di sua spettanza: è un ulteriore elemento per invitare i vice-commissari ad aprire tra loro un tavolo di discussione che valuti se e come rivedere quanto stabilito nell’accordo ormai oltre due anni fa».


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