Prestazioni mediche,
obbligo di disdetta:
chi non si presenta deve pagare

SANITA' - Prime visite specialistiche ed esami strumentali: il "ripensamento" va comunicato almeno due giorni prima. Anche nel Piceno, dal 30 agosto, è a pieno regime il "percorso di tutela" deliberato dalla Regione Marche che vuole l’evasione delle richieste entro i termini previsti dal codice di priorità, indicato dal medico sulla ricetta, nell’Area Vasta di competenza o in quella limitrofa. Se l’esame si svolgerà in strutture convenzionate, la spesa eccedente il ticket sarà rimborsata
...

L’ospedale “Mazzoni” di Ascoli (Foto Vagnoni)

di Maria Nerina Galiè

Più puntualità per le visite mediche specialistiche e strumentali. Ma attenzione! Dal 30 agosto scorso è scattato l’obbligo della disdetta, da dare almeno due giorni prima dell’appuntamento preso. Pena il pagamento del prezzo pieno dell’esame che si è disertato senza avvertire. La sanzione verrà applicata a tutti, senza distinzione per casi di esenzione del ticket per reddito, per età o patologia-invalidità. Tutto ciò  riguarda ovviamente anche l’Area Vasta 5 e quindi il Piceno.  E’ entrato a pieno regime il percorso di tutela voluto dalla Regione Marche (delibera 380 del 1 aprile 2019) che regola le liste di attesa, garantendo all’utente la prestazione entro i termini previsti dal codice di priorità, scritto dal medico sulla ricetta, e nella propria Area Vasta o in quella limitrofa, che per gli utenti piceni è l’Area Vasta 4 del Fermano. Contestualmente però non ci saranno sconti per coloro che prendono l’appuntamento ma poi non si presentato. E la cancellazione inoltre deve essere fatta almeno due giorni prima della data prevista per l’esame. Fanno eccezione solo i casi in cui l’impedimento è un “grave motivo”, come che dovrà poi essere documentato. Nell’informativa dell’Asur Marche si parla di lutti, incidenti stradali, ricoveri d’urgenza, sciopero dei mezzi pubblici.

L’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto (Foto Cicchini)

IL PERCORSO DI TUTELA – Il percorso di tutela, iniziato il 30 giugno e perfezionato in questi giorni, prevede che le prestazioni elencate nel “Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa”, come le prime visite specialistiche e quasi tutti gli esami strumentali (ne sono elencati 49), vengano evase nei tempi. Che sono, per le richieste mediche contrassegnate dalla lettera “B” (breve) al massimo 10 giorni. Con la “D” (differita) 30 o 60 giorni. Con la “P” (programmata) 180 giorni. Se al momento della chiamata le agende ordinarie del Centro unico di prenotazione sono piene, gli operatori inseriranno la richiesta nelle “liste di garanzia”, una sorta di elenco di “pre appuntamenti” che dovranno essere garantiti, appunto, per le ricette in classe “B” entro 5 giorni, entro 15 per le altre.  L’utente sarà informato telefonicamente. L’operatore del Cup farà 3 tentativi in due giorni consecutivi, in caso di mancata risposta si decade dalla lista. E’ pertanto importante fornire correttamente il recapito telefonico. E’ possibile che la prestazione sarà effettuata in strutture sanitarie regionali, sia pubbliche che private convenzionate regionali e la spesa sostenuta in più, rispetto al ticket, verrà rimborsata.  E’ importante per ottenere il rimborso che la ricetta “B” sia stata emessa al massimo 5 giorni prima della richiesta di prenotazione, la “D” e la “P” massimo 15 giorni. L’azienda sanitaria, per evitare sovraccarichi nel sistema di prenotazione telefonica, invita i cittadini ad avvalersi del sito “mycupmarche.it”,  dell’applicazione per smartphone e tablet “MYCUPMARCHE” o delle farmacie e laboratori analisi aderenti.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X