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L’Ascoli come la Juventus?
Il maxi organico non dovrà
creare tensioni o problemi

SERIE B - Zanetti come Sarri dovrà saper gestire un organico di livello. Andranno in panchina giocatori che non sono inferiori ai titolari. Solo le vittorie soffocano i malumori
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Paolo Zanetti

di Bruno Ferretti

L’Ascoli come la Juventus? Zanetti come Sarri. Fatte, ovviamente, le debite proporzioni dei valori tecnici, in questa prima fase del campionato i due allenatori hanno problemi simili. Problemi di abbondanza di giocatori a disposizione. Organici extra large consentono a Sarri e Zanetti di avere ottime alternative in ogni ruolo, e questo è sicuramente un aspetto positivo, anzi un vantaggio rispetto a chi non dispone di così tante scelte. Ma c’è anche un rovescio della medaglia che va considerato perché può causare malumori, polemiche intestine: situazioni che possono intaccare l’unità del gruppo e dello spogliatoio. Meglio troppo che troppo poco, é vero. Ma é anche vero che… il troppo storpia, come recita un antico proverbio popolare.

Maurizio Sarri

Nella Juve che da 8 anni consecutivi vince lo scudetto, e già guida la classifica del campionato in corso a punteggio pieno, sarebbero emerse le prime tensioni fra alcuni degli esclusi. Sarri nell’ultima partita contro il Napoli, vinta 4-3 dalla Juve in pieno recupero, ha portato in panchina gente come Mandzukic, Bentancur, Rabiot che costa 7 milioni e Cuadrado, mentre Dybala ha giocato solo l’ultimo quarto d’ora come fosse una semplice riserva. E manca ancora l’inglese Ramsey, uno che – per sua fortuna – pare abbia un ingaggio di 6 milioni netti. Del resto, contro il Napoli hanno giocato Cristiano Ronaldo, Higuain, Pjanic e Douglas Costa, mica Pinco Pallino. La gestione di tanti campioni è indubbiamente difficile: ci vorrà tutta l’abilita’ e l’esperienza di un tecnico navigato come Sarri. Vedremo se ci riuscirà.

E l’Ascoli?  Zanetti ha una “rosa” di 25 giocatori dove non è semplice distinguere titolari e riserve. Sono tutti giocatori che in Serie B hanno un certo valore, senza una netta differenza fra loro. Se in attacco giocano Ardemagni e Scamacca (coppia base) restano in panchina Da Cruz, Rosseti e Beretta che non sono gli ultimi arrivati. A centrocampo in 7 si contendono 3 ruoli: sono più gli esclusi di quelli che vanno in campo. L’Ascoli gioca con una difesa a 4 e i difensori sono 8: a destra Laverone o Andreoni? A sinistra D’Elia o Pucino? Nel centro-destra Brosco o Ferigra? Nel centro-sinistra Gravillon o Valentini? I primi di ogni ballottaggio ci sembrano favoriti, ma non è scontato perché tutti i “secondi” hanno buone credenziali. I dualismi non risparmiano i portieri Lanni e Leali se andranno in competizione, e perfino i trequartisti: Ninkovic ha la priorità, d’accordo, ma Chajia merita il suo spazio. Mister Zanetti, insomma, dovrà essere molta attento nella gestione del gruppo: non sono facili le scelte da fare. Per soffocare sul nascere eventuali tensioni e malumori c’é una sola maniera: vincere il più possibile. Perché le vittorie mettono tutti d’accordo.


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