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Via le barriere, sì all’accessibilità
Ecco l’albergo davvero per tutti

SAN BENEDETTO - Si chiama "Damaso" il progetto lanciato dall’hotel Bolivar in collaborazione con l’Unione Ciechi e Ipovedenti di Ascoli e Fermo e con l’Uici nazionale. Percorsi vocalizzati, mappe tattili, abbattimento di ogni barriera architettonica: la sfida ora è coinvolgere il territorio
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Foto di gruppo per il nuovo Hotel Bolivar senza barriere architettoniche

Percorsi vocalizzati che attraverso lo smartphone guidano i turisti non vedenti all’interno dell’albergo, mappe tattili in braille per orientarsi, tv, ascensori e climatizzatori con comandi vocali, stanze e spazi studiati per muoversi agevolmente in carrozzina. E poi, ancora, bagni attrezzati con lavandini e specchi regolabili in altezza, dispense per il buffet e armadi sospesi. E’ uno spazio nuovo, il primo delle Marche, completamente a misura per le persone con difficoltà visive e motorie. Trattasi dell’Hotel Bolivar, che all’alba dei suoi 50 anni cambia volto aprendo le porte all’accessibilità.

Uno dei percorsi interni

Si chiama “Damaso” e prende il nome dal figlio dei proprietari, oggi 29enne, laureato in “Language, society and communication”, non vedente dalla nascita, il progetto che dalla “Riviera delle Palme” lancia, insieme all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Ascoli Piceno e Fermo, un messaggio importante.
«La necessità -spiega Cristiano Vittori, presidente dell’Uici locale- di accogliere nel migliore dei modi tutta quella fascia di turisti che a causa di una disabilità motoria o sensoriale devono rinunciare ai momenti di relax in piena autonomia».
«Sì – sottolinea Bernardo Di Emidio, proprietario del Bolivar – il nostro obiettivo è proprio questo: consentire ai turisti con disabilità di gestire la propria vacanza muovendosi agevolmente anche senza l’aiuto di un accompagnatore. Gli spunti? Molti sono arrivati dalla nostra stessa famiglia, alle prese da tempo con le esigenze legate alla disabilità visiva».

Armadio sospeso

Tre piani su quattro ristrutturati completamente, 12 stanze accessibili, personale formato ad hoc per l’accoglienza dei turisti con disabilità, la famiglia Di Emidio si è affidata anche all’Uici per la realizzazione del progetto. «Molti hotel italiani sono accessibili alle persone in carrozzina -dice Adoriano Corradetti, consigliere dell’Uici nazionale- ma pochissimi hanno strutture idonee anche per chi non vede. Il “Bolivar” è riuscito ad aprire a tutti, grazie anche alla tecnologia presente già negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie. Il sistema vocale Loges, acronimo di Linea di Orientamento Guida e Sicurezza, non consente solo di indicare ai non vedenti il percorso da seguire ma fornisce anche notizie utili come le informazioni alberghiere e turistiche».
E per il personale, corso specifico sulla gestione dei turisti con disabilità visiva. La Federazione delle Istituzione Pro Ciechi ha fornito le mappe tattili e i numeri in braille e l’Uici nazionale ha visionato la sede segnalandola attraverso una circolare per promuoverla in tutta Italia. Mentre da Ettore Galassi, esperto di accessibilità turistica, sono arrivate fondamentali indicazioni su come rendere accessibile tutta la struttura.

 


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