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Montevarmine
e un accorato appello:
«Salviamo la rocca»

CARASSAI - La volontà della piccola comunità è sempre viva nonostante anni di abbandono. Eppure si tratta dell’unico esempio marchigiano di fattoria fortificata risalente al X secolo. L'iniziativa "Paesaggi della memoria" ha riportato in auge il tema
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“Paesaggi della memoria”. Per  non dimenticare la Rocca Montevarmine. Carassai ed uno dei suoi gioielli più preziosi, in stato di colpevole abbandono. Pur essendo l’unico esempio marchigiano di fattoria fortificata risalente al X secolo.

Rocca Montevarmine

E’ su questo prezioso bene, situato lungo la strada per Montalto, proprietà del comune di Fermo, che si è concentrata l’iniziativa andata in scena a Carassai, “Paesaggi della memoria” appunto, voluta dall’associazione culturale “Sibilla Arte” in collaborazione con l’Amministrazione comunale e l’Archeoclub. Due mostre fotografiche, esposte nei camminamenti militari del paese; “Protagonisti senza nome”, ritratti inediti di cento anni fa, e “Sposarsi alla Rocca, per ricordare piacevolmente com’era la vita quando il monumento era frequentato e vissuta. Inoltre, due pannelli didattici con un sunto della storia antica.

Un momento di “Paesaggi della memoria”

Nello spazio “Sibilla Arte” è stata allestita la mostra “Paesaggi marchigiani”, con dipinti e incisioni di Arnaldo Ciarrocchi. Grande artista visivo marchigiano nato a Civitanova, di casa qualche anno fa a Carassai col suo amico poeta Bruno Porrà, prematuramente scomparso, proprio nei giorni scorsi, in una stagione che aveva visto questo paese meta di artisti, che  lasciarono importanti segni del loro passaggio.
Alla presenza di un folto pubblico e del sindaco Gianfilippo Michetti, il convegno di sabato 21 settembre ha voluto ribadire l’importanza che Rocca Montevarmine ha avuto  nella storia antica e anche recente della Valdaso, importanza storica artistica ed anche economica, con relatori prestigiosi. Da Settimio Virgili, Massimo Corvatta fino a Walter Scotucci e Ornella Mastrobuoni.

Nella Giornata Europea del Patrimonio,  i carassanesi e molte altre persone provenienti da diverse città, si sono ritrovate per l’amore e la cura che in questi anni sono mancati a questo monumento di tutti. Come ha detto lo storico Virgili «un bene comune, al pari di aria, acqua e paesaggio».
Il comitato di cittadini creato per la salvaguardia di Rocca Montevarmine si è formato nel 2017, e per ora è rimasto inascoltato dal Comune di Fermo; sempre viva la sua esortazione a stimolare chi si deve occupare di questo monumento per modificare l’attuale situazione di abbandono. In tal senso il Fai può essere un preziosissimo alleato con la sua annuale campagna “I luoghi del cuore” da votare per via telematica o cartolina. E’ stato ribadito che c’è bisogno della memoria, storica, artistica, personale. Anche scrivere promuove la memoria e l’identità, del singolo  e di una terra intera, perchè conserva la storia di ciò che siamo stati e non siamo più.


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