di Claudio Romanucci
Una classifica da stropicciarsi gli occhi. A prescindere dal risultato di Salernitana-Chievo, l’Ascoli si gode la vetta. Lo stato di grazia del collettivo e il turnover soddisfano spogliatoio, campo e tifosi (in 7.000 al “Del Duca” nonostante in turno infrasettimanale e l’orario notturno).
Zanetti a fine gara
Il tecnico Paolo Zanetti, fresco di 110/110 all’esame per allenatore di Uefa pro, si gode il momento con maturità. «Mi spiace studiare – esordisce sorridendo – la classifica che conta è però quella di maggio. La vittoria ci permette di lavorare con serenità sui nostri difetti, oggi abbiamo interpretato benissimo una gara interessante. Siamo stati bravi a soffrire il giusto. Quando ripartivamo la coperta degli altri era un po’ corta… Nei primi venti minuti non abbiamo giocato la palla dietro, ho optato per una cosa diversa. Mi piace farlo – aggiunge – solo se porta dei vantaggi, mi interessa soprattutto la concretezza. I nostri gol hanno la stessa fattura, con passaggi chiave, più verticali e meno laterali. Il primo tempo potevamo palleggiare un po’ di più per respirare. Questa squadra se ha spazi a disposizione può far male. Nella squadra il singolo può giovare del fatto di avere una squadra che lavora. Il gruppo – conclude Zanetti – è molto unito e lo dimostra anche nelle piccole cose. Credo nel mio lavoro, ma al momento non guardo la classifica: sappiamo cosa può accadere quando ci sono cali». Il riferimento, manco a dirlo, è a quanto accaduto nel primo tempo con la Juve Stabia.
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