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I detenuti nigeriani cantano
col poeta Franco Arminio

ASCOLI - L'appuntamento è legato al progetto "Ora d'aria", una serie di laboratori ideati da un altro poeta, Luigi Socci, direttore artistico del poesia festival "La Punta della lingua" che ha accompagnato lo stesso Arminio insieme al Garante regionale dei detenuti Andrea Nobili
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Incontro con il poeta Franco Arminio per i detenuti della casa circondariale di Marino del Tronto e di quella di Fermo. L’appuntamento è legato al progetto “Ora d’aria”, una serie di laboratori ideati da un altro poeta, Luigi Socci, direttore artistico del poesia festival “La Punta della lingua” che ha accompagnato lo stesso Arminio insieme al Garante regionale dei detenuti Andrea Nobili.

Il poeta Arminio

Arminio ha fatto quello che fa di solito, nelle sue letture in giro per l’Italia. Ha letto le sue poesie e una, che inizia con i tre intensi versi «Abbiamo bisogno di contadini,/di poeti, gente che sa fare il pane,/che ama gli alberi e riconosce il vento», l’ha fatta tradurre nei vari dialetti parlati dai detenuti. Poi ha cantato, insieme al pubblico dei ristretti, la canzone “Azzurro”. L’esperimento è talmente riuscito che ha spinto un gruppo di detenuti nigeriani del carcere di Ascoli a cantare una canzone del loro paese.

Poeta, scrittore e regista italiano, Franco Arminio si è autodefinito “paesologo”. Ha raccontato i piccoli paesi d’Italia descrivendo con estrema realtà la situazione soprattutto del Mezzogiorno. Animatore di battaglie civili, collabora con diverse testate locali e nazionali e ha realizzato anche vari documentari. Negli ultimi anni ha pubblicato molti libri, con notevole successo di critica e crescente apprezzamento dei lettori.

“Ora d’aria”, la poesia incontra il carcere


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