L’interno del Tribunale ascolano
Arpam e Asur a caccia di “amianto” in Tribunale. Questo pomeriggio sono stati avvistati all’interno del palazzo di Giustizia di piazza Orlini sia i tecnici del Dipartimento Prevenzione dell’Area Vasta 5 sia quelli dell’Agenzia regionale per l’ambiente, quest’ultimi in versione “ghostbuster” con tuta bianca, mascherina e valigetta. Di mezzo ci sarebbero nuovi controlli sulla presenza di microfibre di amianto che destano ancora molta preoccupazione nonostante la bonifica fatta sia nell’archivio sotterraneo sia nei locali della Procura. Il rischio per i dipendenti e per i frequentatori giornalieri del Tribunale (sprovvisti peraltro di adeguate misure protettive) è stato messo nero su bianco nell’ultima relazione datata 4 settembre 2019 firmata dal direttore del Sisp (Servizio Igiene e Sanità Pubblica) dell’Area Vasta 5, Claudio Angelini, che non ha dato il nulla osta alla riconsegna dei locali dell’archivio. Nonostante la bonifica fatta, infatti, nel sopralluogo del 2 luglio scorso erano stati rinvenuti ancora fibre di amianto tipizzato come “Amosite”, tra i più temibili per la salute. Per questo motivo l’Asur aveva chiesto di eseguire “un’accurata decontaminazione di tutti gli ambiente siti nel locale seminterrato e dei materiali ivi depositati (come i fascicoli, ndr) all’esito della quale dovranno essere ripetuti i campionamenti ambientali”. Dopo la nota dell’Asur era arrivata anche l’ordinanza del sindaco Marco Fioravanti per intimare la bonifica.
rp
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