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Marche 2020, chi come presidente?
E’ Valeria Mancinelli
la regina del sondaggio
Secondo Corradini, bocciato Ceriscioli
Guido Castelli al sesto posto

NUMERI - La sindaca di Ancona è risultata la più adatta alla carica di governatore in base alle interviste raccolte dalla Sigma consulting di Pesaro. Dietro a lei l'ex rettore di Unicam, l'outsider della competizione. Solo ottavo l'attuale numero uno di Palazzo Raffaello. Meglio di lui il sindaco di Pesaro Matteo Ricci e quello di Macerata Romano Carancini. Quinto Casoli, si ferma al sesto posto l'ex sindaco di Ascoli (Fratelli d'Italia), possibile candidato del centrodestra. Settimo Sauro Longhi. Fanalini di coda il responsabile della Lega Marche Paolo Arrigoni e il capogruppo del Movimento 5 Stelle Giovanni Maggi
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di Alessandra Pierini

E’ Valeria Mancinelli, la sindaca di Ancona la più adeguata alla carica di presidente della Regione Marche, la segue l’ex rettore Unicam Flavio Corradini, poi il sindaco di Pesaro Matteo Ricci mentre Luca Ceriscioli, è solo all’ottavo posto tra 10 nomi indicati. A dirlo sono i risultati del sondaggio sul clima di opinione, la valutazione dell’amministrazione e gli orientamenti di voto, realizzato dalla Sigma Consulting, azienda di Pesaro che ha intervistato telefonicamente 808 persone maggiorenni sul territorio regionale ponendo loro ben 16 domande volte a capire l’orientamento dei marchigiani. Chi abbia commissionato il sondaggio non è dato sapere (comunque un privato, forse dell’area Pd?)  ma l’azienda si vanta di un margine d’errore del 3,5%. Certo è che i risultati suscitano non pochi interrogativi.

Valeria Mancinelli e Romano Carancini

Se infatti il 68% dei marchigiani intervistati oggi sarebbe propenso a bocciare l’attuale Amministrazione regionale e a livello nazionale sceglierebbe il centrodestra (43,6%, la Lega al 31,7) e il Movimento 5 Stelle (25,7%) con la coalizione di centrosinistra che si ferma al 26,3% (Pd al 19,3, Italia Viva solo al 3), comunque nella classifica dei candidati più adeguati a ricoprire la carica di presidente delle Marche, i primi 4 sono uomini e donne di centrosinistra. La prima è appunto Valeria Mancinelli, unica donna proposta tra le alternative: il 60% degli intervistati ha attribuito alla sua adeguatezza al ruolo un voto tra 6 e 10. Il 54% riconosce un buon livello di adeguatezza a Flavio Corradini  il quale, sempre più vicino a Renzi aveva lanciato con il suo movimento civico una petizione che ha superato le mille firme a favore delle primarie di centrosinistra, proponendosi come candidato.

Flavio Corradini

C’è poi Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, vicinissimo all’ex premier Matteo Renzi che ottiene il 51% di voti positivi. Segue il sindaco di Macerata Romano Carancini (49%) che finora non è stato mai indicato come candidato governatore anche se nell’intervista rilasciata Cronache Maceratesi esattamente un anno fa lasciava intendere che su palazzo Raffaello un pensierino ce lo avrebbe fatto. Poi però le cose sono cambiate e l’appoggio a Paolo Petrini nella corsa alla segreteria del Pd regionale, con l’elezione di Gostoli lo ha fatto scivolare inevitabilmente in minoranza, non essendo riuscito – a differenza della Mancinelli – a raccogliere voti nella sua città. Il primo esponente di centrodestra indicato dal 46% degli intervistati con un’adeguatezza medio alta è Francesco Casoli, patron di Elica ed ex senatore del Popolo delle Libertà. Il 45% riconosce l’adeguatezza di Guido Castelli, ex sindaco di Ascoli e componente del direttivo nazionale di Fratelli d’Italia, figura in pole position su cui sembra convergere il centrodestra. Al settimo posto il rettore uscente della Politecnica delle Marche Sauro Longhi. Il suo nome circola nell’ambiente di centro sinistra e potrebbe essere la chiave dell’accordo tra Pd e 5 Stelle.

Il presidente della Regione Ceriscioli

 

Solo all’ottavo posto Luca Ceriscioli che, pur conquistando il primato per notorietà, è considerato abbastanza o molto adeguato alla carica di presidente solo dal 38% degli intervistati. Fanalini di coda Paolo Arrigoni, responsabile della Lega Marche, senatore lombardo catapultato nelle Marche che magari paga lo scotto del suo essere “forestiero” e Giovanni Maggi, consigliere del Movimento 5 stelle, candidato governatore alle elezioni del 2015.
Comunque, nonostante la bocciatura dell’amministrazione regionale, alla domanda “Come giudica l’operato del presidente Ceriscioli della sua amministrazione regionale, il 44% ha risposto “abbastanza efficace” e il 5% persino “molto efficace”.

Il sondaggio non trascura gli scenari politici locali. Primarie per la scelta del candidato di centrosinistra come chiesto a gran voce da Corradini e dai suoi? E’ d’accordo il 47% dei marchigiani intervistati. Sull’alleanza Pd – M5s nelle Marche invece, solo il 36% dei votanti. Ben il 55% degli intervistati invece non condivide l’idea di una larga intesa di centrodestra che veda convergere in un unico schieramento Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia ma allo stesso tempo il 64% non è d’accordo con l’idea che Forza Italia dovrebbe cercare voti moderati al centro anziché allearsi con Lega e Fratelli d’Italia.

Guido Castelli

Certo i numeri e gli scenari tracciati dal sondaggio sono da prendere con le pinze, ma saranno senza dubbio un faro per le scelte urgenti che il centrosinistra deve fare in vista delle regionali 2020. D’altronde l’uso dei numeri non è una novità nelle Marche, basti pensare all’algoritmo che ha stabilito la location del nuovo ospedale provinciale maceratese. Da chiunque sia stato commissionato è senz’altro un modello di orientamento per le decisioni da prendere che magari, meglio della dialettica, del dibattito interno ai partiti e del confronto porterà ad una definitiva soluzione.

I risultati del sondaggio sugli orientamenti di voto dei marchigiani

 

 


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