Sisma, Borrelli (Protezione Civile):
«Se c’è qualche difetto nelle casette
lo metteremo a posto»

SISMA - «Domani stesso andremo a vedere e cercheremo di capire» ha garantito il capo della Protezione Civile. Intrattenendosi ancora con i cronisti, ha parlato di Decreto Sisma, rimodulazione del Cas e gestione di emergenza e ricostruzione
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Angelo Borrelli (Foto Andrea Vagnoni)

«Domani stesso andremo a vedere e cercheremo di capire. Se c’è qualche difetto lo metteremo a posto». Lo ha detto ai cronisti il capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ad Ancona per l’inizio della “Settimana nazionale della Protezione Civile”, a proposito dei difetti in una casetta Sae nel Borgo 1 di Arquata di cui si era parlato nei giorni scorsi. «Cosa strana – ha osservato Borrelli – è che si tratta di una casetta del Consorzio Arcale e non riesco a capire come ci possa essere stata muffa nelle loro casette perché abbiamo avuto qualche problemino per quelle realizzate dal Consorzio Cns».

RICOSTRUZIONE – «Dobbiamo guardare a una migliore gestione dell’emergenza intesa anche come una legislazione che prevede immediatamente la ricostruzione senza ogni volta dover ricominciare daccapo – ha continuato il capo della Protezione Civile – avremmo potuto e dovuto fare meglio, ma non è una cosa semplice mettere in sicurezza le costruzioni. Lo possiamo fare perché ci sono anche misure straordinarie come il sisma bonus che ci consentono di migliorare sismicamente le nostre costruzioni».

DECRETO SISMA – «Prorogare lo stato di calamità nel cratere sismico? Penso di sì, so che il Governo sta lavorando per emanare un decreto legge con misure ulteriormente incisive e straordinarie – ha dichiarato ancora Borrelli – credo lo farà a breve. Poi la proroga dello stato d’emergenza credo sia una cosa dovuta». Al di là della proroga dello stato di calamità, però, «quello che conta è la sostanza, le misure che sono previste nei provvedimenti che, ancorché dovesse chiudersi lo stato d’emergenza, dovranno dispiegare effetti fino a quando non sarà conclusa la ricostruzione». Da rivedere anche il Cas (Contributo di autonoma sistemazione) in quanto, secondo Borrelli, c’è la  «necessità di verificare se qualcuno a distanza di tre anni non ha più diritto a percepirlo».

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