In un’epoca come la nostra, contrassegnata dal divorzio facile, sapere che c’è ancora chi vive insieme dopo 70 anni di matrimonio crea stupore e incredulità. E che è, addirittura, pronto a giurarsi di nuovo fedeltà e amore eterno apre spazio ad interrogativi e domande. Eppure è così, è tutto vero. Ad Ascoli c’è una coppia di nonnini, 96 anni lui, 89 lei, che oggi, 15 ottobre, tagliano il nastro di “diamante” dei 70 anni di matrimonio. E domenica, 20 ottobre, alle 11, al Duomo – la chiesa dove si unirono in matrimonio – con la cerimonia del giuramento d’amore, rivivranno quelle stesse emozioni e quella stessa gioia che il 15 ottobre del 1949 provarono quando si scambiarono il loro primo “sì”.
Stiamo parlando di Guido Antonelli, nato e cresciuto nel centro storico, e Domenica Luciani (conosciuta da tutti come Luciana), nata a Brecciarolo e poi trasferitasi alla Piazzarola per seguire l’uomo della sua vita. Un pezzo di storia cittadina quella di Guido e Domenica (genitori di tre figli: Carlo nato nel 1950, Marco nel 1952, Siro nel 1968) passati, entrambi, dalle sofferenze della Seconda Guerra mondiale, alla rinascita della liberazione di Ascoli dal nazifascismo, fino alla ricostruzione post bellica, al boom economico degli anni 60, al ’68 e via via fino ai giorni nostri. In piena armonia e lucidità. Guido, cresciuto con la madre Angela Ciampini (detta Vienna), il padre Guido morì tre mesi prima che lui venisse al mondo, durante il periodo bellico ha partecipato alla Campagna di Guerra 1943 in territorio ex Jugoslavia ed alla Campagna di guerra del 1945 svoltasi in territorio nazionale e alla Guerra di Liberazione. Mentre Domenica, figlia di Teresa Tosti, impiegata presso l’Istituto bacologico per la seta, e Nicola Luciani, carabiniere, nel 1942, nel Campo Boario di Ascoli, diede una mano all’invasore tedesco a montare il capannone utile ai militari per vedere i film, in cambio di caramelle e cioccolate.
Infermiere all’ospedale Mazzoni, lui («a 17 anni nel 1940 feci domanda per prestare servizio in ospedale, e una suora piccolina, ma brava, iniziò a insegnarmi il mestiere, poi il 12 settembre 1942 mi chiamarono alle armi ed il 29 settembre 1958 mi fu conferita la Croce al Merito di Guerra»), commerciante lei (ha gestito un negozio di merceria e cappelli vicino Piazza Sant’Agostino), ma anche molto religiosa (volontaria presso l’Emporio della Caritas all’ex seminario, fa anche parte della Confraternita della buona morte “Consorella Orazione e Morte”), e con velleità politiche (è stata la prima donna consigliere del Comitato del Centro Storico per circa 10 anni, su 15 consiglieri tutti uomini tra cui molti dottori e un senatore, e durante le elezioni prese, addirittura, più voti del sindaco).
Come tutti quelli che sono passati per la tragedia della Seconda Guerra, Guido fu ricoverato all’ospedale di Firenze e successivamente a quello militare di Chieti per malattia contratta e aggravata in zona bellica nel 1945. «E quando tornai a casa – racconta con commozione – fu festa dato che mia madre e le mie sorelle Iolanda, Mafalda, Antonina e Lea non avevano avuto più mie notizie e mi credevano ormai morto».
Ancora vispi e in piena salute i due nonnini passano il tempo tra qualche esercizio fisico e lunghe passeggiate, lui («tutti si sorprendono quando mi vedono camminare speditamente per le rue della Piazzarola, malgrado l’età avanzata»), e le normali attività quotidiane lei: ogni mattina raggiunge il centro storico per le spese giornaliere e la messa al Duomo, attualmente sta raccogliendo le firme di adesione dei cittadini da consegnare al sindaco Marco Fioravanti per la sistemazione e la riapertura della chiesa di Sant’Angelo Magno chiusa a causa del terremoto, e nel tempo libero si prende cura della fioriera vicino al cineteatro Piceno. Guido e Domenica si sono conosciuti e innamorati nel vecchio ospedale civile, dove lui lavorava e lei assisteva il padre ricoverato. Domenica in Cattedrale ci saranno tutti per celebrarli, salutarli, e augurargli amore eterno: i figli Carlo, Marco e Siro, le nuore Bianca Maria, Francesca e Lisa, i nipoti Maria Laura e Piergiorgio con la compagna Patrizia, Tatiana e Letizia con il marito Costantino e le pronipoti Andrea Chiara e Sophia, Martina e Michela.
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