La squadra scesa in campo a Verona contro il Chievo (Foto Edo)
di Bruno Ferretti
Manovra lenta e prevedibile, errori individuali e di reparto, poche idee, squadra passiva e senza carattere. Troppo brutto per essere vero l’Ascoli visto a Verona contro il Chievo. La terza sconfitta consecutiva è stata logica conseguenza di una partita giocata davvero male dall’inizio alla fine. Senza le grandi parate di Leali, il passivo sarebbe stato ben più pesante. Visto che la barca faceva acqua da tutte le parti, Zanetti ha cercato qualche correttivo inserendo prima Ninkovic e poi, insieme, Ardemagmi e Brlek. Niente da fare. L’Ascoli ha continuato a subire la supremazia dell’avversario che non aveva mai vinto in casa. Ai veronesi, in attacco, mancavano tre uomini importanti come Giaccherini, Pucciarelli e Djordjevic, ma l’Ascoli non ha saputo approfittarne facendosi infilzare come un pollo allo spiedo. Zanetti si è assunto, onestamente, tutte le colpe del tracollo, ma sappiamo che proprio così non è perché in campo sono andati 14 calciatori e vanno attribuite a loro le maggiori responsabilità.
Il dg Lovato, mister Zanetti e il club manager Lillo prima della gara: la fiducia ancora è massima (Foto Edo)
Otto partite, 12 punti: 4 vittorie (una in trasferta a Castellammare) e 4 sconfitte (una in casa con il Pescara). Settimo posto in classifica con Entella, Venezia e Cittadella. Ecco il bilancio dell’Ascoli nei primi due mesi di campionato. Un bilancio accettabile anche se appare fin troppo evidente l’involuzione della squadra rispetto alle prime partite. L’Ascoli ha realizzato 14 gol nelle prime 5 partite, nessuno nelle ultime 3. E quando il proprio portiere risulta essere il migliore in campo… c’è poco da dire.
Il momento è davvero brutto ma non bisogna far drammi o cedere al disfattismo. Tempo e modo per rimettersi sulla retta via ci sono. Adesso è necessario analizzare con serenità gli errori commessi e cercare le soluzioni per non ripeterli. Perdere una partita fa parte del gioco e ci sta, ma c’è… modo e modo. E vada altrove chi non regge la pressione che caratterizza una piazza come Ascoli.
La doverosa autocritica é già iniziata a Verona nel dopopartita. Ardemagni, in veste di capitano, ha chiesto scusa ai circa 700 tifosi giunti da Ascoli con un viaggio di quasi mille chilometri fra andata e ritorno. Un patrimonio di passione e di entusiasmo che non si può deludere così. Il pensiero corre già all’anticipo di venerdì prossimo 25 ottobre con l’Entella (ore 21). Gli allenamenti sono ripresi questa mattina lunedì 21 ottobre.
Zanetti sconsolato al “Bentegodi” (Foto Edo)
RITIRO E PORTE CHIUSE – Una riflessione. Se sono questi i frutti dei sempre più frequenti allenamenti a porte chiuse e del mini ritiro, forse sarà meglio aprire le porte e convocare la squadra allo stadio due ore prima della partita. I problemi non si risolvono impedendo ad un manipolo di pensionati di assistere all’allenamento, magari unico passatempo della loro giornata. E neppure chiudendo la squadra dentro un albergo per qualche giorno.
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