L’assessore Manuela Bora
Il rilancio dei territori marchigiani colpiti dal sisma passa attraverso gli investimenti produttivi che generano innovazione e occupazione. La Regione Marche ha agito con le risorse del Por Fesr 2014-2020 che incentivano l’insediamento di nuove unità produttive, l’ammodernamento tecnologico e la ristrutturazione delle imprese. Il punto è stato fatto dall’assessore alle Attività produttive, Manuela Bora, a seguito dello scorrimento della graduatoria del bando concluso.
La Giunta regionale ha destinato altri 9,5 milioni di euro per finanziare ulteriori 41 piccole e medie imprese (Pmi) che avevano richiesto i contributi. Complessivamente sono ora 115 le aziende interessate, sostenute con 30,2 milioni di euro che genereranno 114,6 milioni di investimenti innovativi e 493 nuovi posti di lavoro.
Secondo l’assessore, «la creazione di nuovi posti di lavoro può rappresentare un contributo per contrastare lo spopolamento di queste aree: fenomeno già diffuso nelle aree montane marchigiane, accentuato dall’evento sismico». Paola Bichisecchi, direttore generale Confindustria Marche, ha parlato di «progetti significativi non solo per l’area terremotata, ma di valore assoluto per tutto il sistema produttivo regionale. È strategico avere la Regione a fianco del sistema produttivo, lungo questi innovativi percorsi di crescita che vanno sostenuti con tutte le risorse disponibili».
Sono stati quattro i progetti presentati alla stampa, fra questi quello della Cialab di Ascoli (laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche accreditato). L’obiettivo è ampliare e innovare l’attività, con nuovi spazi dove realizzare test, prove e analisi aggiuntive. Il programma di sviluppo dell’azienda mira a rafforzare il proprio posizionamento competitivo, consolidare le competenze distintive del laboratorio e a sviluppare progetti di economia circolare. Tutti gli interventi finanziati con il bando vanno nella direzione di un ammodernamento dei processi produttivi, introducendo nuove tecnologie per l’ottimizzazione degli sprechi, per l’automazione e la diversificazione della produzione, nell’ottica di Industria 4.0 e della sostenibilità ambientale.
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