Magistrati onorari in sciopero
contro la riforma Bonafede

ASCOLI - Sul piede di guerra i giudici e i vice procuratori che ogni giorno garantiscono in tutte le Marche lo svolgimento di centinaia di processi. Si spera ora nell'accoglimento degli emendamenti
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Oltre agli avvocati penalisti anche i giudici e i procuratori onorari, un piccolo esercito che garantisce ogni giorno centinaia di udienze in tutti i tribunali delle Marche, sono in sciopero fino a venerdì contro la riforma voluta dal Governo. «La protesta -spiega il presidente della Federmot, Raimondo Orrù– è diretta al Ministro della Giustizia Bonafede, autore di un disegno di legge che ripropone sostanzialmente l’impianto del decreto legislativo varato nel 2017 dal suo predecessore Andrea Orlando, attuale vicesegretario Pd. La proposta del Guardasigilli prevede un limite di tre giornate settimanali all’utilizzo dei 5.500 magistrati in servizio nei tribunali ordinari e nelle procure della Repubblica, dietro riconoscimento di compensi ritenuti irrisori. La categoria punta invece all’utilizzo full-time dei magistrati onorari in servizio e al riconoscimento di un trattamento retributivo, previdenziale e assicurativo non inferiore a quello accordato ai magistrati di ruolo di prima nomina». Bonafede snocciola qualche numero. «Pur non essendo inquadrati contrattualmente e a tempo indeterminato -afferma- i magistrati onorari amministrano oltre al 50% del contenzioso civile e penale e costituiscono, pertanto, una risorsa irrinunciabile nell’ottica di contenere l’arretrato giudiziario, che ammonta a diversi milioni di cause pendenti. Il presidente della commissione giustizia del Senato ha intanto calendarizzato, proprio nei giorni dello sciopero, l’avvio dell’esame del disegno di legge governativo, sul quale le opposizioni hanno manifestato l’intenzione di dare battaglia attraverso emendamenti. Tali emendamenti potrebbero recepire le istanze della categoria emerse durante i lavori di un tavolo tecnico ministeriale in cui si doveva varare la nuova riforma, i cui lavori sono stati, tuttavia, disattesi dal Guardasigilli, che ha preferito tenersi fedele all’impostazione attualmente conferita alla magistratura onoraria, limitandone l’utilizzo e, di fatto, depotenziandone la capacità di risposta alla domanda di giustizia proveniente dai cittadini».

rp


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