«Sogni di fare l’attore,
farai un film su di me»
“In fondo alla salita”,
la vera storia di Emanuele

ASCOLI - Alla chiesa di San Marcello l'incontro con il giovane Marzani e la sua vicenda di conversione, sfociata nella realizzazione di un'opera cinematografica che presto vedrà la luce. Con lui padre Alberto Fossati
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di Walter Luzi

Cinema e fede. Il sogno di Emanuele e il sogno di Dio si incontrano su un set cinematografico. E’ la storia, per certi versi incredibile, di Emanuele Marzani, un ventunenne emiliano che porta la sua fervente testimonianza di fede nella chiesa di San Marcello, ad Ascoli.

Emanuele Marzani e don Alberto Fossati

Lo presenta padre Alberto Fossati dopo la Liturgia della Parola, lasciandogli il microfono e tutta l’attenzione dei suoi fedeli. Mancano i giovani che Emanuele vorrebbe, numerosi, seduti su quei banchi ad ascoltarlo, ma fa lo stesso. Giovani come lui, sempre più bisognosi di certezze e di valori, di fede e di ideali. Viene da una famiglia profondamente cattolica e praticante. Sogna di fare l’attore, tanti soldi facili, le belle ragazze e la bella vita. Invidia Ivan il suo migliore amico, il più figo del gruppo. Ma, in fondo, e lui se ne rende conto presto, anche il più fragile, ormai schiavo delle droghe.
Emanuele vorrebbe fare qualcosa per salvarlo. Comincia a porsi qualche interrogativo, e a cercare qualche risposta. I genitori quasi lo obbligano a seguire a Sestola, nel modenese, una delle apparizioni a Vicka Ivankovic, una delle veggenti di Medjugorje. Ci va controvoglia e strafottente, come tutti i sedicenni di oggi. Ne esce con una voce celeste di mamma, la Mamma di tutti, che gli sussurra dentro.

«Tu sogni di fare l’attore, allora farai un film su di me». Roba da ridere. Per un miscredente, e non solo. Lui invece ne rimane turbato. Quella voce l’ha sentita davvero. Si confida solo con qualche sacerdote. Insieme cercano di discernere. Poi iniziano ad arrivare dei segnali. Contatti che, improvvisamente si attivano, porte che, sorprendentemente, si aprono. Sarà un caso, un insperabile colpo di fortuna? O la si potrebbe chiamare, volendo, Divina Provvidenza?
Ma non è come vincere alla lotteria. Il percorso di conversione di Emanuele, come quello di ogni vera conversione, e di realizzazione del sogno comune, è lungo, faticoso, irto di difficoltà. La fede e la famiglia lo sostengono nel cammino lungo sei anni, fra Italia, Croazia e Bosnia Erzegovina. Perde anche un anno di scuola, ma ormai è quasi fatta. La no profit che ha curato il progetto cinematografico ha messo insieme, in totale, quasi cinquecento persone che hanno prestato gratis la loro opera per coronare il sogno di Emanuele. E della Madonna di Medjugorie. Un miracolo. Appunto.
Ai primi del 2020 dovrebbe arrivare nelle sale. Lo aspettiamo. I fedeli di padre Alberto pongono molte domande al giovanissimo attore di Levizzano di Baiso, nel reggiano, convertito dalla Madonna. Risponde a tutti sorridendo. «Gesù è la forza dentro di noi. Tutte le difficoltà si superano con la preghiera ». Padre Alberto che ha vissuto tre anni a Medjugorje e tre anni ad Ascoli, chiede cinque minuti di silenzio e di riflessione. La voce di un canto sacro e le note di un violino in sottofondo, nella penombra della chiesa di San Marcello, aiutano a sentirsi più vicini ad Abba.
In fondo alla salita” è il titolo del film di Emanuele. Un ossimoro eloquente. Aiutare chi è in fondo. Come Ivan, che sta ancora lottando per tirarsi fuori dal tunnel buio della droga. Come tanti altri, soli, in fondo alla salita. Da aiutare. Lo sanno bene qui a San Marcello, “alle querce di Mamre”, i volontari di Padre Alberto.


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