San Lorenzo di Vallegrascia:
dopo il terremoto, i pipistrelli
Intervengono i Vigili del fuoco

MONTEMONACO - Si tratta di una specie migratoria che ha invaso la cripta mettendo a repentaglio i tesori ivi custoditi. Attesa per i lavori di ristrutturazione. Il 26 ottobre riapre la chiesa della frazione di Isola San Biagio
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La chiesa di San Lorenzo

Dopo il terremoto, i pipistrelli. Non è uno scherzo, ma quello che sta accadendo alla chiesa di San Lorenzo di Vallegrascia, nel comune di Montemonaco. Lo splendido monumento (risalente al XII secolo ma è possibile che sia più antico), danneggiato dal sisma di tre anni fa, ha subito qualche mese fa anche un’invasione di centinaia di pipistrelli, in particolare nella cripta dove trovano posto i preziosi capitelli riconducibili come ambito artistico alle lastre, plutei in pietra arenaria salvati dalle macerie della chiesa, ora nel Museo di Arte Sacra del paese capoluogo ed oggetto di studi, insieme al contesto nel quale sono state ritrovate.

I vigili in azione

Preoccupata per la situazione, Paola Di Girolami, direttrice dei Musei Sistini del Piceno, ha interessato i Vigili del fuoco della Caserma di Ascoli che ieri, giovedì 24 ottobre, si sono recati a Vallegrascia per un sopralluogo e decidere l’eventuale tecnica da adottare per salvaguardare le opere d’arte e, nello stesso tempo, non arrecare danno agli animali. Di quest’ultimi però c’erano solo le tracce, cospicue, di guano che ha invaso tutta la chiesa. Nemmeno l’ombra, per fortuna, dei pipistrelli. Evidentemente appartenevano ad una specie migratoria.
«Di certo però torneranno a primavera», commenta la direttrice, per nulla dispiaciuta di non essersi trovata faccia a faccia con gli sgraditi ospiti. Di nuovo, come era accaduto nel giugno scorso durante la prima visita (ce ne sarà un’altra il 9 novembre) di due storici coinvolti dalla stessa Di Girolami, Alessandro Tomei dell’Università di Chieti e Raffaele Casciaro dell’Ateneo del Salento.

Miriam Pompei

«Con i pompieri -spiega la Di Girolami – abbiamo concordato di proteggere la cripta con un apposita grata, in modo da impedire ai pipistrelli di rientrare fino a che non si inizieranno i lavori di ristrutturazione». Di questi si sta occupando la Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio delle Marche.
E proprio in concomitanza fortuita con l’intervento dei Vigili del Fuoco, a Vallegrascia c’era pure la funzionaria Miriam Pompei, con l’intento di fare un sopralluogo finalizzato ai lavori di recupero. Nell’occasione, la Pompei ha chiesto alla Di Girolami di accompagnarla al Musei d’Arte Sacra a visionare le lastre, esternando un vivo interesse anche al sindaco di Montemonaco Francesca Grilli. Anche le lastre furono messe in sicurezza, dopo il crollo dell’abside della chiesa, dai Vigili del fuoco di Ascoli e Caserta, coordinati rispettivamente dai comandanti  Mauro Malizia e Angelo Di Benedetto.

Infine, il 26 ottobre riapre la chiesa di San Biagio, nella frazione Isola San Biagio sempre di Montemonaco. Alle 16,30 la cerimonia con il saluto delle autorità civili e religiose, il taglio del nastro alle 17,30 e la benedizione da parte del vescovo della diocesi di San Benedetto monsignor Carlo Bresciani. Interverranno il progettista e direttore dei lavori Benedetta Marcozzi e la direttrice dei Musei Sistini, nella cui sede montemonachese si trovano ora tutti gli oggetti contenuti nella chiesa di San Biagio prima del sisma. Tra questi anche un  crocifisso ligneo del 400 che sarà ristrutturato con fondi messi a disposizione dalla Fondazione Carisap per poi essere riposizionato dov’era.
Il Museo di Arte Sacra sarà aperto in via straordinaria durante il fine settimana in occasione della 42° Sagra della Castagna, sabato 26 ottobre dalle 15 alle 19 e domenica 17 dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 19.


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