Pronto Soccorso a rischio, la “grande fuga” di cinque dottoresse
SAN BENEDETTO - Entro febbraio ben cinque donne medico, tutte abilitate a operare sui codici rossi, lasceranno l'ospedale. Un sesto ha chiesto il trasferimento. Il "Madonna del Soccorso" rischia di dover chiudere il reparto se non si assumono subito altri medici abilitati, non solo ai codici bianchi e verdi
Il direttore generale di AV5 Cesare Milani e la dottoressa Giuseppina Petrelli
di Epifanio Pierantozzi
“Soldato Milani Cesare a rapporto. Missione “Fiore all’occhiello” compiuta. Il Fiore è stato seccato”. Magari non sarà proprio così il rapporto che, verso la fine del prossimo febbraio, il direttore generale di Area Vasta 5 farà al governatore della Regione Marche Ceriscioli (e all’ex capogruppo Pd, il sambenedettese Urbinati, ora con Renzi in Italia Viva) ma il senso sarà questo. Sì, perché entro i prossimi tre, quattro mesi ben cinque dottoresse del Pronto Soccorso del “Madonna del Soccorso”, tutte abilitate a operare con i codici rossi, prenderanno la via per l’ospedale di Pescara, avendo vinto, o essendo in una graduatoria a scorrimento, il concorso appena concluso.
L’ingresso dell’ospedale di San Benedetto (Foto Cicchini)
MILANI E LE “ULTIME PAROLE FAMOSE” – Così la famosa dichiarazione del dg Milani, al momento della presentazione del nuovo primario Giuseppina “Giusy” Petrelli – il 26 ottobre del 2018 – «vogliamo mantenere il Pronto Soccorso di San Benedetto a livello di “fiore all’occhiello” della Sanità pubblica picena» assume tanto il sapore della beffa. Scriviamo quello che abbiamo avuto modo di dire durante la presentazione – alla Palazzina Azzurra – del libro del sambenedettese Angelo Tanese (direttore generale Asl Roma 1) “Il ruolo del management nel Servizio Sanitario”: “Un manager o un primario bravo è un investimento, un raccomandato è una spesa”… e costano la stessa cifra!
CHI “COMITATA” E CHI NOMINA – Altro che comitati o cortei per salvare il “Madonna del Soccorso”, basta mettere le persone giuste nei posti giusti e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Altro che “fiore all’occhiello”, il Pronto Soccorso di San Benedetto rischia (per assurdo) persino la chiusura. Infatti, se non si porrà mano a un bando per assumere quanto prima dottori abilitati a tutti i codici, fra qualche mese non ci saranno sanitari sufficienti a coprire i turni, affiancati da altri colleghi che al massimo possono intervenire su codici bianchi o verdi (ovvero sbucciature, mal di testa e piccole ferite). Dimenticavamo: un altro medico – e fanno sei – ha chiesto il trasferimento. E non si sa ancora se il nulla osta sia stato concesso o meno.
Ma chi saranno gli eroici medici che, avendo l’abilitazione a operare sui codici rossi, accetteranno di venire al “Madonna del Soccorso” quando se ne stanno andando colleghe che preferivano venire – quando c’era Groff – a lavorare al Pronto Soccorso di San Benedetto pur abitando in Abruzzo, e quindi più vicino a Pescara?
CHI È DI TURNO E CHI NO – Dovranno forse scendere i medici che ora operano in Medicina d’Urgenza? Potrebbero, ma sarà sempre una coperta troppo corta, anche perché la Petrelli, al contrario del suo predecessore, è fuori dai turni e si “gode” il primariato senza sporcarsi il camice. Insomma, il dg Milani ha obbedito agli ordini arrivati dall’alto, e fra qualche mese ne vedremo il risultato.
MA CHE TONI CALUNNIOSI!! SARANNO MOSSI SICURAMENTE DA INTERESSI DIVERSI DA QUELLI SANITARI. IL DR GROFF AVEVA LE STESSE DIFFICOLTA’ E GLI STESSI TURNI DELL’ATTUALE PRIMARIO CHE EVIDENTEMENTE LAVORA TROPPO BENE DAL MOMENTO CHE HA TALMENTE TANTI ACCESSI SECONDI SOLO AD ANCONA
MA CHE TONI CALUNNIOSI!! SARANNO MOSSI SICURAMENTE DA INTERESSI DIVERSI DA QUELLI SANITARI. IL DR GROFF AVEVA LE STESSE DIFFICOLTA’ E GLI STESSI TURNI DELL’ATTUALE PRIMARIO CHE EVIDENTEMENTE LAVORA TROPPO BENE DAL MOMENTO CHE HA TALMENTE TANTI ACCESSI SECONDI SOLO AD ANCONA