Ninkovic mentre lascia il campo dopo la sostituzione durante Ascoli-Venezia
di Bruno Ferretti
Una settimana di sospensione e 20.000 euro di multa (rapportata all’ingaggio del calciatore). É la punizione che l’Ascoli ha inflitto a Nikola Ninkovic, il fantasista serbo, protagonista di una clamorosa protesta nel corso della partita con il Venezia. Ninkovic voleva calciare il rigore, ma Da Cruz di è impossessato del pallone ed è andato sul dischetto, trasformando con un tiro forte e preciso. A quel punto Ninkovic, infuriato, si é rivolto verso la panchina chiedendo a Zanetti la sostituzione. E ha continuato ad inveire contro tutto e tutti anche uscendo dal campo. Allenatore e compagni non sono riusciti a placare l’ira di Ninkovic, in verità non nuovo a sceneggiate del genere.
Lunedì mattina il serbo si è presentato alla ripresa degli allenamenti e ha svolto un lavoro differenziato rispetto al gruppo. Primo atto della… separazione. Nel pomeriggio gli hanno comunicato la decisione presa e Ninkovic ne ha preso atto: una settimana di sospensione con l’obbligo di allenarsi. E così in serata é ripartito per la Serbia. Trascorrerà la settimana a Bogatic, la sua città natale, vicino al confine con la Bosnia, dove vive la famiglia. Un provvedimento pesante ma inevitabile per mantenere la disciplina nel gruppo. Le regola valgono per tutti e vanno rispettate: chi sbaglia… paga.
Ninkovic tornerà ad Ascoli lunedì prossimo e pertanto venerdì sera a Crotone non ci sarà. Al suo posto, nel ruolo di trequartista, potrà giocare Chajia oppure Brlek come è successo a Perugia. Deciderà Zanetti in base al tipo di partita che vorrà giocare sul campo calabrese.
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