Samb, parla Cinciripini: «Nessuna congiura,
ci siamo fatti sentire nelle sedi opportune»

SERIE C - Dopo i torti arbitrali delle ultime quattro partite e soprattutto dopo il "furto" di Reggio Emilia, torna a parlare il direttore generale rossoblù: «Errori casuali, dovuti alla buonafede. Sfortuna ha voluto che ci siano capitati alcuni episodi in fila»
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di Benedetto Marinangeli

«Ci sono cose che si possono dire e altre no, ma non siamo rimasti col cerino in mano ad aspettare». Inizia così la conferenza stampa del diggi della Samb Walter Cinciripini, indetta per fare il punto dopo lo “scippo” di Reggio Emilia e gli altri casi arbitrali che hanno penalizzato la formazione rossoblù nelle ultime gare.

Cinciripini, Montero e Fedeli

«Qualcosa ha detto il presidente –aggiunge- ma è stato fatto altro nelle sedi ufficiali. Qualcuno ci dice “dovevate battere i pugni sul tavolo”. Ditemi dove sta questo tavolo e ci vado. Esiste? Abbiamo fatto delle rimostranze tranquille. Nessuno ce l’ha con la Samb, ci sono stati errori casuali, dovuti, credo, alla buonafede delle terne arbitrali. La componente più sana che sta nel calcio sono gli arbitri. Sfortuna ha voluto che ci siano capitati alcuni episodi in fila. Lo scopo di questa conferenza stampa è quello di tranquillizzare il presidente Fedeli ed i tifosi».
E passa ad elencarli. «Gli errori più gravi secondo me –spiega Cinciripini- sono quelli relativi alla prima ammonizione di Di Pasquale con la Virtus Verona e il gol regolare annullato a Gelonese sempre nella stessa gara. A Padova il fallo commesso da Mandorlini su Angiulli era tale da meritare il rosso, con il calciatore veneto che se l’è cavata. Anche se con il Vicenza l’espulsione di Santurro c’era, a Reggio Emilia è stato toccato il fondo con la convalida del gol nonostante il fallo dell’attaccante reggiano su Fusco. Da ex arbitro sono questi sono i casi più gravi. Le altre situazioni sono più o meno sanzionabili a seconda dell’infrazione».

Cinciripini non vuole sentire parlare di congiure. «Nessuno ci vuole male. Fino all’89’ -analizza il diggi rossoblù- all’arbitro Carella aveva arbitrato bene senza regalare nulla alla Reggiana. Solo il secondo gol granata è irregolare e questo grave errore potrebbe anche pregiudicargli la carriera. La responsabilità maggiore, secondo me, è dell’assistente Pappagallo di Bisceglie che non ha visto il netto fallo di Scappini. Ma se non avessimo preso la prima rete all’89’ non avremmo poi subito l’altra. Mi è dispiaciuto più per il gol del pareggio. Però non siamo rimasti con le mani in mano. Abbiamo fatto le nostre tranquille rimostranze nelle sedi opportune nei modi adeguati e senza prepotenza, tutelando anche i nostri tifosi. Lo ripeto, nessuno ce l’ha con la Samb e le congiure non esistono . Si tratta di errori causali che ci hanno penalizzato perchè credo nella buona fede degli arbitri».

Angiulli

Cinciripini spiega, poi, il suo ingresso in campo al Mapei Stadium al termine della partita. «Non sono entrato sul terreno di gioco per proteggere l’arbitro, come è stato scritto sui social, ma per fermare i nostri calciatori che volevano lanciarsi verso il direttore di gara. L’ho fatto subito con Volpicelli e Frediani, con Schiavi e Marchionni che hanno portato gli altri sotto la curva dove c’erano i nostri tifosi. Abbiamo evitato così pesanti sanzioni, come è successo con Di Massimo. A Carella ho detto ciò che pensavo e cioè che aveva fatto una stupidaggine. Se la mia figura di ex arbitro può essere deleteria per la Samb non ho alcun problema a mettermi da parte».
Sulle dichiarazioni del presidente Fedeli di chiudere con la Samb a fine stagione in segno di protesta contro il modo del calcio, questo è il pensiero di Cinciripini.

Fedeli è deluso

«Un momento di amarezza ci può stare ed è giusto che si sfoghi -dice-. Il mio obiettivo è quello di fare restare Fedeli a San Benedetto anche se, leggendo sui social, a qualcuno non va bene. Se lo perdiamo saremo nei guai. Io c’ero con Gaucci che a San Benedetto ha tirato fuori venti miliardi. Dopo di lui sappiamo bene cosa è accaduto. La mia intenzione è trattenere Fedeli alla Samb finché ce la faccio».
Ed infine Cinciripini guarda al futuro. «Questa è una società solida. Montero è bravissimo ed ha vicino tutta gente seria. Ai calciatori non manca nulla e vivono in un ambiente sano. Il diesse Fusco, poi, ha costruito una gran bella squadra rispettando il budget. Ora ripartiamo con serenità -conclude- cercando di recuperare subito il terreno perso in queste ultime quattro partite».
Squadra. Contro il Rimini mancheranno solo Rocchi e Miceli che p stato squalificato dal giudice sportivo. Torano a disposizione di Montero Di Massimo e Rapisarda che hanno scontato i turni di stop. Alberto Santoro di Messina (Madonia-Lalomia) è l’arbitro designato a dirigere Samb-Rimini.


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