Quel che resta dopo la terribile esplosione a Quarniento
«Quanto è successo a lui e agli altri suoi colleghi morti in maniera così assurda mi addolora profondamente e a nome di tutta la comunità di Arquata del Tronto voglio porgere le condoglianze alle famiglie colpite da questo terribile lutto». Sono parole piene di dolore e di vicinanza alla famiglia della vittima e a tutto il Corpo dei Vigili del fuoco, quelle pronunciate da Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata, diventato purtroppo uno dei luoghi-simbolo del terremoto dell’agosto 2016.
Marco Triches
Petrucci si riferisce alla morte dei tre pompieri a causa di una esplosione avvenuta ieri 5 novembre in una cascina di Quargnento, vicino Alessandria, in Piemonte. Uno di loro, Marco Triches, era tra coloro che in quelle drammatiche ore dell’agosto 2016 intervennero ad Arquata, tra morti e macerie, in un territorio distrutto dalla furia del sisma. «L’opera dei Vigili del fuoco è preziosa ogni giorno, in ogni situazione. Per noi lo è stata ancora di più in occasione del terremoto di tre anni fa – aggiunge il sindaco di Arquata – quando li abbiamo visti scavare a mani nude per tirare fuori superstiti e, purtroppo, anche tante persone decedute. Non dimenticheremo mai il loro contributo professionale e l’umanità con la quale ci sono stati vicini».
Marco Triches aveva 38 anni, era di Alessandria e viveva con la moglie e una figlia di due anni a Valenza.
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