facebook rss

A Palazzo dei Capitani
la consegna delle borse di studio
dedicate a Maria Sofia Izzo

ASCOLI - In ricordo della professoressa prematuramente scomparsa, venerdì 15 novembre (ore 17) anche la presentazione del libro "La Morte Eroica"
...

Un premio agli studenti più meritevoli del “suo” amato Liceo a cui teneva tantissimo e la presentazione del suo libro intitolato “La Morte Eroica – Echi omerici nella poesia funeraria (VI – V sec. a. C.”. E’ in programma domani pomeriggio, venerdì 15 novembre, alle ore 17, a palazzo dei Capitani la cerimonia per ricordare la professoressa Maria Sofia Izzo prematuramente scomparsa nel settembre del 2015 con la consegna delle Borse di Studio giunte alle III edizione. Ma il suo ricordo, il suo sorriso e la sua grandissima cultura resteranno per sempre vivi grazie alla volontà e all’impegno dei familiari e dei docenti del Liceo Classico “Francesco Stabili” con l’organizzazione dell’associazione “Das Andere”. Alla presentazione prenderanno parte la sorella Maria Federica, docente alla Luiss di Roma, l’assessore alla cultura Donatella Ferretti, il dirigente scolastico dello Stabili, Arturo Verna e la professoressa Giulia Caravelli. Lo scorso anno (leggi l’articolo) furono premiati due studenti meritevoli del liceo ascolano. Lo studio, frutto della tesi di laurea di Maria Sofia Izzo, si divide in due parti: nella prima viene tracciato “il quadro di quello che fu, almeno nella sublimazione letteraria, l’ideale eroico di una società greca aristocratica e guerriera”; si vuole dimostrare, invero, l’esistenza di un preciso linguaggio omerico attinente alla idealità della morte, un formulario codificato e fissato nei versi, espressione di una precisa weltanschauung la visione aristocratica, eroica e sacrale dell’essere. Nella seconda vengono studiate le fonti epigrafiche al fine di confrontare il dato archeologico-epigrafico e quello letterario per avere la misura dell’adesione dell’uomo greco nei confronti dei valori della società eroica. In sostanza si vuole verificare se ed in quale misura l’ideale della morte eroica fu assimilato e realizzato, nella pratica, dai greci che si trovarono a combattere tra l’VIII e il VI secolo a.C., analizzando le epigrafi che ai posteri consegnarono il ricordo di quei morti. La morte in battaglia è la più conforme all’etica dell’onore e l’eroe ricopre un ruolo che è un sacerdozio: combattere e morire per la propria patria, in difesa della sua gente e della sua famiglia. La Patria è il focolare, la terra sacra, dove riposano gli avi. “Ed è auspicio migliore combattere per la terra dei padri” {Iliade, XII. 243). Assieme a lui ed alle sue gesta immortali, vivrà l’essenza più profonda del suo popolo.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X