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Le “Sardine Picene” pronte
ad invadere Piazza del Popolo:
«Riprendiamocela dopo Salvini»

ASCOLI - Ilaria Chiovini: «Stiamo aspettando l'autorizzazione per la manifestazione che potrebbe tenersi anche l'1 dicembre. Sarà una manifestazione spontanea. Dalla Lega solo attacchi personali, hanno paura del nostro successo»
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di Renato Pierantozzi

«Stiamo organizzando la manifestazione delle sardine in Piazza del Popolo per riprendercela dopo che ci è stato Matteo Salvini. Stiamo aspettando i permessi, non so se ce faremo per il domenica 1 dicembre, ma sarà comunque a breve». Ilaria Chiovini, la studentessa universitaria ascolana che vive a Bologna è pronta per l’esordio del movimento popolare e nemmeno le polemiche del leghista Andrea Antonini (leggi l’articolo) la scalfiscono. «Mi ha attaccato a livello personale -risponde Chiovini che ha creato per prima il gruppo fb ufficiale delle sardine picene – pubblicando le foto del mio profilo Facebook cercando il pelo nell’uovo che non esiste.

Ilaria Chiovini

Questo attacco è il segno che la Lega non si aspettava le adesioni al nostro movimento. Noi invece vogliamo dare un altro tipo di messaggio senza odio, ma all’insegna della speranza e della pace». Proprio a Bologna, la studentessa ha seguito la nascita del movimento che in pochi giorni ha avuto un boom anche nel Piceno sfruttando la potenza dei social. «In 48 ore -dice sempre Chiovini- il gruppo Facebook ha superato le duemila adesioni, in un territorio dove la destra amministra le città più grandi come Ascoli e San Benedetto. E’ segno che anche da noi la gente si sta risvegliando, senza partiti, senza bandiere, senza odio e violenza, ma solo per la democrazia e la pace. In piazza a Bologna c’erano tutti: dagli universitari agli anziani alle famiglie con i figli piccoli e i giovani. Tutto quanto è nato con il passaparola e da un gruppo fb di mille persone, che per una realtà come Bologna possono essere anche poche, c’è stato poi il boom. Quello delle “sardine” è un progetto a lungo termine, che vuole crescere, far incontrare le persone e dar voce al popolo dal basso. E’ una protesta che ha anche una proposta e che vuole diventare credibile per cercare di cambiare le cose».


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