Giornalismo di guerra, convegno
al 235° Reggimento Piceno

ASCOLI - Pierluigi Allotti ha parlato di "Raccontare i conflitti. Il giornalismo di guerra dalla carta al web" riservando grande attenzione alla figura del "redattore viaggiante", nato in Italia nell'Ottocento, antesignano del moderno inviato che segue le grandi crisi internazionali
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Pierluigi Allotti e il colonnello Igor Torti

L’aula “Caduti di Nassiryia” della caserma “Emidio Clementi” di Ascoli, sede del 235° Reggimento Piceno ha ospitato un convegno sul giornalismo di guerra con Pierluigi Allotti, giornalista professionista, docente universitario e autore di diversi libri che ha presentato “Raccontare i conflitti. Il giornalismo di guerra dalla carta al web”. L’evento, rivolto principalmente ai giovani volontari del 235°, ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari, ma anche ufficiali, sottufficiali e graduati.

Dopo aver richiamato alcuni principi fondanti del giornalismo, quali le fonti primarie e secondarie, la deformazione e manipolazione delle notizie, l’obiettività e l’onesta, Allotti ha parlato dello sviluppo del giornalismo di guerra dalle origini fino ai nostri giorni, evidenziandone gli elementi di continuità e i mutamenti. Grande attenzione è stata riservata alla figura del “redattore viaggiante”, nato in Italia nell’Ottocento, antesignano del moderno “inviato”, per seguire le grandi crisi internazionali. Confrontando alcuni articoli pubblicati sul Corriere delle Sera a distanza di decenni, Arlotti ha messo in evidenza il cambiamento del modo di operare da parte dei giornalisti di guerra con l’avvento di internet e le motivazioni che oggi inducono ad affidarsi alle fonti locali e alle agenzie di stampa piuttosto che alla figura dell’inviato di guerra. L’incontro rientra nelle attività promosse dal comandante del Reggimento, colonnello Igor Torti, per favorire l’accrescimento culturale del personale del 235°.


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