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Una tradizione lunga
più di un secolo:
ecco gli orafi
più antichi del Piceno

SAN BENEDETTO - Da più di 100 anni la famiglia Antonelli si dedica alla creazione di gioielli. Da Filippo fino a Maura passando per lo storico varo ad Offida, nel lontano 1880. Oggi sono i detentori del marchio 1AP, unico in tutta la provincia
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Maura Antonelli e suo nonno Augusto

di Martina Fabiani

Da pochi giorni la storica gioielleria Vinicio Antonelli ha inaugurato il rinnovo del locale, che porta ora il nome di Maura Antonelli, la figlia di Vinicio. «Dopo anni in società con mio fratello, ho avvertito l’esigenza di camminare da sola – racconta Maura – grazie agli studi nel settore, ai corsi di aggiornamento e soprattutto all’esperienza acquisita al fianco di mio padre, mi sentivo pronta a fare questo passo».

La gioielleria Antonelli in Viale de Gasperi

Per il nuovo locale sono state scelte pareti bianche e oggetti di corredo neri secondo uno stile che si rivela sobrio e minimale. “Un gioiello è la vostra vetrina, parla di voi, del vostro modo di essere, del vostro gusto”, sono parole del defunto Vinicio Antonelli e che sua figlia ha scelto di incidere a caratteri cubitali su una delle pareti del negozio. «Mi sento al tempo stesso orgogliosa e ansiosa e spero di essere all’altezza del grande lavoro di mio padre», continua Maura.

La storia della gioielleria Antonelli parte ad Offida nel lontano 1880, anno in cui Filippo, il bisnonno di Maura, inizia a dedicarsi alla creazione artigianale di gioielli. Solo quattro dei sei figli di Filippo hanno poi continuato l’attività di famiglia e tra questi vi era Augusto, il nonno di Maura, che per anni ha gestito un laboratorio orafo in Offida.

Un dettaglio della parete del rinnovato locale

Nel 1967 Augusto si trasferisce a San Benedetto del Tronto nell’attuale sede della gioielleria, iniziando a far avvicinare al mestiere anche suo figlio Vinicio, che da subito mostra propensione e personale inclinazione per l’arte orafa. Vinicio si diploma come perito orafo nel 1960 a Valenza (Alessandria), dove ha svolto anche diversi lavori. «Io sono praticamente nata nel negozio – racconta Maura – da piccola giocavo qui e aiutavo mio padre a riordinare le scatole dei gioielli». La figlia di Vinicio inizia a toccare con mano la realizzazione di gioie già dalle scuole medie per poi decidere di frequentare il triennio presso l’istituto d’arte “Cellini” di Valenza, la stessa scuola di suo padre. Dopo il diploma presso l’istituto d’arte per i metalli di Fermo, Maura ha continuato a specializzarsi mediante corsi estivi. «Non ho mai pensato di fare altro nella vita – confessa la Antonelli – per me è stato tutto naturale».

Maura durante l’inaugurazione del rinnovato punto vendita

La famiglia Antonelli è titolare del marchio 1AP, a testimonianza dell’antichità e della valenza della ditta. In questo caso il numero uno indica che gli Antonelli sono gli orafi più antichi di tutta la provincia. Si tratta di una sigla che va impressa su ogni oggetto insieme al titolo dell’oro e rappresenta l’“autografo” identificativo dell’orafo che ha creato il pezzo. Solitamente il timbro è posto in un punto non appariscente come l´interno di un anello o sul retro della chiusura di un bracciale.

«Un vero gioiello si riconosce dal design originale e dal tipo di lavorazione – spiega Maura –. Per noi del settore non è difficile riconoscere un pezzo fatto a mano, anche da piccole imperfezioni che, però, lo rendono ancora più autentico». Oggi l’artigianato è sempre meno diffuso e si è perso il gusto del “pezzo unico” e non è molto facile diventare orafo. Spesso, oltre alla scuola, è necessario che ci sia qualcuno disposto a condividere esperienza e professionalità. «Io sono stata fortunata perché ho avuto una buona base familiare – continua la nuova titolare della gioielleria – e quello che sto cercando di fare ora è portare innovazione e un gusto giovane anche in un pezzo artigianale».

Durante l’inaugurazione del rinnovo del locale Maura Antonelli ha indossato il suo gioiello preferito, opera di suo padre: un pezzo ispirato all’artista Salvador Dalì in oro bianco e brillanti in cui comprare la forma di una bocca, realizzata in corallo e quella di un occhio in zaffiro cabochon. Un’opera unica targata Antonelli. «I lavori di mio padre sono di grande ispirazione per me – afferma la figlia di Vinicio – sebbene io cerchi di introdurre anche il mio gusto di donna. Propongo alla clientela gioielli classici come solitari, trilogy e anelli a contorno, ma anche pezzi unici, ideati ah hoc».

Il gioiello creato da Vinicio Antonelli e ispirato a Salvador Dalì

Il rinnovo del locale è stata l’occasione per cambiare attrezzi di laboratorio troppo usurati e non più a norma e “svecchiare” il tutto. «Le cose a cui sono affettivamente legata però non si toccano – confessa Maura – infatti conservo ancora il banco di lavoro di mio nonno». Maura e suo marito Ettore hanno una bimba di nove anni e chissà se anche lei, un giorno, vorrà seguire le orme di sua madre e di tutti i suoi antenati. «Mi dispiacerebbe se la tradizione della mia famiglia terminasse con me, ma per il momento mia figlia è una gran sportiva come il suo papà, vedremo», conclude Maura.

 

 

 

 

Una antica foto del vecchio laboratorio Antonelli


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