La Scuola Edile spegne
la sessantesima candelina

ASCOLI - Unica nelle Marche con nuove figure professionali, si sta adoperando per il reinserimento nel mondo del lavoro e la formazione di maestranze provenienti anche da settori diversi. Il presidente Roberto Rossetti: «L'obiettivo del 2020 è creare nuova manodopera specializzata per la Ricostruzione, ma finora è stato fatto poco anche a causa della pesante burocrazia»
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foto e testo di Simone Corradetti
La “Scuola Edile” delle province di Ascoli e Fermo, sta assumendo sempre più un ruolo centrale nel settore dell’edilizia e delle costruzioni. Accanto alle tradizionali attività svolte per lo sviluppo professionale delle imprese edili in diversi settori, si affianca un servizio di consulenza specializzata agli operatori economici ed agli addetti nell’ambito della sicurezza e della gestione del cantiere. Attraverso mezzi innovativi, la scuola edile si sta adoperando per il reinserimento nel mondo del lavoro di maestranze provenienti anche da settori diversi, curando direttamente la formazione necessaria, e consentendo un incontro della domanda e dell’offerta tra imprese e lavoratori.
A fare il punto sulla Scuola Edile, oggi 12 dicembre, nella sede di Ascoli, il presidente Roberto Rossetti e la vice Paola Senesi. «Quest’anno ricorre – ha detto Rossetti – il 60esimo anniversario dalla sua fondazione, e le attività principali dell’ente, sono la formazione obbligatoria dei dipendenti, prevista dalla conferenza Stato-Regioni. Siamo l’unica scuola nelle Marche – ha aggiunto – ad avere nuove figure professionali da muratore per i ragazzi, che hanno compiuto almeno 16 anni, e che formiamo con corsi biennali. Abbiamo una decina di studenti, ma prevediamo un incremento nei prossimi anni, e gli obiettivi per il 2020 saranno quelli di creare nuova manodopera specializzata, per la ricostruzione che dovrà partire. Finora – conclude – è stato fatto poco, anche a causa della pesante burocrazia».
L’Ente Scuola Edile ha per fini istituzionali la promozione, l’organizzazione, l’attuazione, nel proprio ambito territoriale di iniziative di prima formazione per i giovani, che entrano nel settore dell’edilizia con continuità, qualificazione, riqualificazione, specializzazione ed aggiornamento per imprenditori, lavoratori autonomi, tecnici, e quadri secondo le esigenze del mercato del lavoro. Le giornate nazionali delle casse edili, sono servite per rilanciare il sistema della bilateralità, alla luce della sua lunga storia, del suo valore economico e sociale. In Italia, ci sono 115 casse edili, alle quali sono iscritte 165.000 imprese e oltre 600.000 lavoratori. Un sistema che in dieci anni, ha fornito prestazioni sanitarie per 285 milioni e prestazioni sociali per 332 milioni.  Il terremoto, che nel 2016 ha investito il Centro Italia, ha causato ingenti danni al patrimonio edilizio esistente. I Comuni del cratere sono e saranno interessati dai lavori di ricostruzione con la presenza di numerosi cantieri, che dovranno rispettare le misure di sicurezza vigenti.

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