di Luca Capponi
«Ad oltre 3 anni dal sisma, e dopo 4 governi, lo stato delle cose è sotto gli occhi di tutti: due attività produttive su tre e tre abitazioni su quattro, con danni pesanti o completamente distrutte, non hanno ancora ricevuto il via libera per i lavori di ricostruzione». Parole e dati eloquenti, quelli forniti dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media impresa, che snocciola un quadro della situazione eloquente ed aggiornatissimo al 3 dicembre, elaborato con il Centro studi della Cna regionale delle Marche.
Bernardini, Balloni, Passaretti e Vinciguerra
«Ferme le attività produttive in loco e ferme le imprese che dovrebbero lavorare a questi cantieri -commenta Francesco Balloni, direttore della Cna- con il risultato di un danno doppio per il territorio. Un danno sia per chi è ancora senza casa o senza possibilità di lavorare nella propria azienda originaria, sia per le tante piccole e medie imprese di costruzione che, come indicano i dati anche di quest’anno, continuano a chiudere i battenti a fronte di un notevolissimo potenziale di lavoro e commesse che potrebbero invece avere».
Nel dettaglio, i dati riguardanti il Piceno dicono che a fronte di 1.128 domande relative a danni lievi su immobili a destinazione d’uso abitativa o produttiva, ci sono ancora da evadere il 46% delle domande. Un numero che sale al 47,4% per la delocalizzazione temporanea di attività produttive (a fronte di 171 domande) e addirittura al 66,7% in materia di ripristino e ricostruzione di immobili produttivi, e al 78,3% per quanto riguarda la ricostruzione pesante, su 1.807 domande presentate.
Case distrutte dal sisma nel Piceno (foto Vagnoni)
«Ma tre quarti delle abitazioni e due terzi delle attività produttive ancora ferme al palo -aggiunge il presidentde della Cna ascolana Luigi Passaretti-. Il nostro territorio, e le zone montane in particolare, rischiano ogni giorno di sprofondare sempre più nel baratro della desertificazione. Dopo tutto questo tempo chi vorrà tornare? E tornare a casa ma senza servizi vicini o creando servizi ma senza case, quindi utenti e clienti, attorno? Siamo a un punto di non ritorno. Interventi urgentissimi o non ci sarà più tempo».
Secondo la Cna potrebbe avere un ruolo nodale il nuovo “Sisma bonus” appena varato con decreto dal Governo. «Strumenti come l’autocertificazione per le pratiche burocratiche – concludono Antonio Vinciguerra ed Emidio Bernardini del settore costruzioni- e la possibilità di avere un credito d’imposta fino all’85% della spesa fatta per adeguamenti sismici ed energetici, speriamo facciano la differenza. Per un territorio che ha ancora moltissime ferite e per le nostre imprese del settore costruzioni che da anni sono ferme al palo».
A tal proposito, nella giornata di venerdì 13 dicembre spazio all’importante convegno “Ripartire, ricostruire, ricominciare” che si terrà dalle 9,30 nella sede del Piceno Consind di via della Cardatura. Un appuntamento nodale per conoscere gli aspetti principali del bonus, in cui la Cna ha voluto riunire tante voci: da Leo Crocetti (presidente Collegio Geometri) a Dario Nanni (presidente dell’Ordine degli Architetti) passando per Paolo Mariani (direttore generale Uni.Co.), Stefano Babini (presidente Ordine Ingegneri), Enzo Ponzio (presidente Cna Costruzioni), Anna Casini (vicepresidente Regione Marche) e Mario Pagani (responsabile Cna nazionale dipartimento politiche industriali) fino a Cesare Spuri, (direttore Ufficio Ricostruzione Marche). A moderare sarà Gian Luca Gregori, rettore della Politecnica delle Marche.
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