La professoressa Zena Michettoni
di Andrea Ferretti
Ha destato grande commozione ad Ascoli la scomparsa di Zena Michettoni, l’insegnante di 72 anni morta ieri, mercoledì 18 dicembre, dopo essere rimasta coinvolta nell’incidente stradale sull’Ascoli-mare tra gli svincoli di Spinetoli e Monsampolo del Tronto. La donna era alla guida della sua Fiat Punto che, per motivi che sono al vaglio della Polizia Stradale di Ascoli, è entrata in collisione con la Fiat 500 condotta dalla 26enne C.C. di San Benedetto. Dopo lo scontro, entrambe le donne sono rimaste intrappolate negli abitacoli. La 26enne è stata estratta da due automobilisti che nel frattempo si erano fermati dopo lo schianto. Il loro pronto intervento l’ha sottratta alle fiamme che, di lì a poco, si sono sviluppate dal vano motore dell’utilitaria. Zena Michettoni è stata invece estratta dai Vigili del fuoco che sono giunti da Ascoli. Le condizioni della conducente della 500 sono apparse subito molto gravi. Disperate, invece, quella della professoressa, per la quale i sanitari del 118 – giunti con due ambulanze – hanno deciso in un primo momento per il trasferimento (in eliambulanza) all’ospedale regionale “Torrette” di Ancona, ma poi hanno optato per un ricovero immediato nell’ospedale più vicino, cioè il “Madonna del Soccorso” di San Benedetto. Dove, purtroppo, la 72enne poco dopo ha cessato di vivere.
Il tratto della superstrada dove è avvenuto l’incidente mortale
Sul luogo dell’incidente, atterrando proprio in mezzo alla strada, è giunta la prima eliambulanza. Più tardi il secondo “Icaro”. Ad Ancona è stata però trasportata solo la ragazza ferita. Che si trova ancora ricoverata, in gravi condizioni e in attesa di essere sottoposta a intervento chirurgico, al “Trauma Center” del capoluogo regionale. L’Ascoli-mare è rimasta chiusa dal momento dell’incidente – erano crca le 11 – fino alle 14 quando è stata riaperta. L’uscita obbligatoria, allo svincolo di Spinetoli, per alcune ore ha dirottato tutto il flusso di veicoli proveniente da Ascoli sulle strade alternative Salaria e Bonifica. Le fiamme che si sono sprigonate dalla 500 sono state domate dai pompieri, che hanno poi provveduto a mettere in sicurezza entrambi i veicoli. Gli addetti del Soccorso Stradale e dell’Anas hanno quindi provveduto alla messa in sicurezza delle due corsie, in direzione mare, dove c’erano rottami delle due auto sparsi per decine di metri e olio.
Il luogo della tragedia con la 500 ancora in fiamme
La professoressa, prima del pensionamento, aveva insegnato per anni lettere alla scuola media “Ceci” di Ascoli, dove tutti la ricordano e, affranti, ne piangono ora la scomparsa. Era una donna molto attiva e sempre interessata e vicina alle varie iniziative culturali organizzate ad Ascoli. Era vedova di Nazzareno Fioravanti, abitava in via delle Zeppelle ed aveva due figli che vivono entrambi lontano da Ascoli. Una tragedia, se possibile, ancora più grande perchè in prossimità delle festività. Che la famiglia aveva deciso, come sempre, di trascorrere riunendosi tutti insieme. La salma di Zena Michettoni si trova ancora all’obitorio dell’ospedale di San Benedetto, a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa di essere riconsegnata ai figli per il funerale.
L’incidente è avvenuto a meno di un mese di distanza dal mortale sinistro che alle ore 9,40 dello scorso 29 novembre era costato la vita ai due camionisti Angelo Lucini, 39enne di Castignano, e Agron Bakaj, albanese di 48 anni residente a San Benedetto. La conferma, purtroppo, di come la superstrada Ascoli-mare sia a dir poco pericolosa e piena di insidie, teatro di numerosi incidenti. Avvengono tutti i giorni. Spesso sono fortunatamente di lieve entità, ma non mancano quelli con tragiche conseguenze come testimonia la dppia tragedia di questo scorcio finale del 2019. All’altezza dell’area di servizio, nei pressi dello svincolo Ascoli Est-Marino del Tronto, c’è un autovelox e il limite – su tutta la superstrada, se non diversamente segnalato – è di 130 km orari, trattandosi di “raccordo autostradale”. Le cause degli incidenti, nella quasi totalità dei casi, sono riconducibili all’alta velocità e a distrazioni di ogni sorta da parte di chi si trova alla guida di auto, camion, moto e scooter.
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