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Quintana, le grandi manovre
per eleggere il rettore
e il rappresentante dei Sestieri

ASCOLI - Dopo i comitati (rinnovati a inizio dicembre) a fine mandato anche il Consiglio degli Anziani. Dando per scontata la conferma dei tre membri scelti dal Magnifico Messere-sindaco, gli altri due usciranno fuori dal voto dei 78 consiglieri dei comitati. Auspicabile evitare l’elezione bulgara. A Ossini, intanto, il “Premio Benemerito per la Storia delle Marche”
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La consegna del “Premio Benemerito per la Storia delle Marche”. Da sinistra: Giovanni Martinelli, Massimiliano Ossini, Marco Fioravanti, Mauro Mario Mariani, Massimo Massetti

di Andrea Ferretti

Venerdì 27 dicembre torna a riunirsi ad Ascoli il Consiglio degli Anziani della Quintana. Lo fa nella sede di Palazzo Arengo dove i membri del CdA incontrano i caposestieri, dopo un paio di faccia a faccia dei giorni scorsi in cui si sono confrontati anche i consoli. Summit serviti soprattutto per scambiarsi gli auguri di Natale e dare il benvenuto, nel nuovo quadriennio quintanaro, a vecchi e nuovi responsabili dei sei Sestieri usciti dalle urne delle elezioni del primo dicembre.

Il Consiglio degli Anziani: Giuseppe Traini, Massimo Massetti, Valeria Brunozzi, Cristiano Fioravanti, Fabrizio Gaspari

Stavolta la riunione servirà invece per fare il punto in vista del rinnovo del Consiglio degli Anziani che, da statuto, finisce il suo mandato. Per tre di loro la decisione di una riconferma (appare scontata) spetta al Magnifico Messere, alias il sindaco Marco Fioravanti. Non dovrebbero esserci dunque problemi, per un altro quadriennio, l’ultimo, per Massimo Massetti (presidente), Cristiano Fioravanti (vice) e Valeria Brunozzi. Gli altri due membri sono invece la cosiddetta “espressione dei Sestieri”. Quattro anni fa i 78 membri dei comitati (13 ognuno compresi i caposestieri) scelsero Giuseppe Traini come rettore (unico candidato) e Fabrizio Gaspari come rappresentante dei Sestieri che la spuntò su Luigi De Santis, ora nuovo caposestiere di Porta Romana.

Lo statuto della Quintana non prevede particolari requisiti per candidarsi. In teoria potrebbe farlo chiunque, ma è certo che un candidato deve avere il placet (anche se non ufficiale) di almeno un paio di Sestieri. I nomi? Dal giorno successivo al suo annuncio di non ricandidarsi per l’ultimo mandato da caposestiere a Porta Romana, circola il nome di Pier Luigi Torquati il quale, dopo qualche titubanza, non ha nascosto la volontà di sfilare nel corteo delle prossime Quintane nel Gruppo Comunale. Come rettore o rappresentante dei Sestieri? Cambia la forma, ma la sostanza è la stessa. Anche perché sembra che la manovra in atto sia quella di spostare Gaspari (in passato caposestiere di Porta Tufilla) da rappresentante dei Sestieri a rettore. Uno scambio di pedine facilitato anche da Traini (in passato caposestiere di Porta Maggiore) che non sembra intenzionato a proseguire, magari rimettendosi a disposizione del Sestiere nero-verde pur non facendo parte di quel direttivo.

La sede della Quintana

Altri nomi usciti fuori negli ultimi due mesi sono quelli di Pierluigi Messidori (in passato caposestiere della Piazzarola), Enrico Fiori (in passato caposestiere di Sant’Emidio) e Sergio Pompili di Porta Maggiore. Non giungono conferme, ma nemmeno smentite. E non si prevedono nemmeno colpi di scena clamorosi. A meno che dalle telefonate, scambi di messaggi e incontri tra caposestieri, non venga fuori una fumata bianca in grado di sorprendere tutti. In questo “gioco” i caposestieri rivestono un ruolo importante, ma è anche vero che al voto di gennaio vanno i singoli consiglieri i quali, nel segreto dell’urna, la fatidica X possono metterla ovunque, o da nessuna parte. L’ideale sarebbe andare al voto con una unanimità, quantomeno di intenti. Anche perché, trovandoci in democrazia, sarebbe auspicabile che per ognuno dei due ruoli ci siano almeno due candidati, con le stesse possibilità di essere eletti. Elezioni bulgare non sarebbero il top per l’immagine della Quintana.

I sei caposestieri. Da sinistra, in alto, in senso orario: Carlo Bartoli (Piazzarola), Marco Regnicoli (Porta Maggiore), Luigi De Santis (Porta Romana), Attilio Lattanzi (Porta Solestà), Matteo Silvestri (Porta Tufilla), Mariangela Gasparrini (Sant’Emido)

Va comunque sempre tenuto conto che lo statuto, redatto cinque anni fa e poi approvato dal Consiglio comunale, relega le figure di rettore e rappresentante dei Sestieri a poco di una comparsa, visto che i tre membri scelti dal sindaco sono la maggioranza. Rettore e rappresentante dei Sestieri sono coloro che in teoria dovrebbero portare sul tavolo del CdA le istanze dei Sestieri – a volte più che condivisibili, altre campate per aria – ma è anche vero che questo in passato è accaduto pochissime volte.

PREMIATO OSSINI – L’auditorium Neroni di Ascoli ha ospitato il “Premio Benemerito per la Storia delle Marche”. La ventesima edizione, organizzata dall’Associazione marchigiana rievocazioni storiche (Amrs) presieduta da Giovanni Martinelli di Sant’Elpidio a Mare, è andata a Massimiliano Ossini il quale da anni si è sempre speso per la promozione dell’immagine della rievocazione storica ascolana, di cui è anche un figurante (araldo a cavallo) e testimonial. Con le sue trasmissioni sulla Rai, Ossini “ha sempre trovato la gusta maniera per valorizzare gli aspetti della cultura, delle tipicità e delle tradizioni produttive dei territori marchigiani”. Oltre a Martinelli, alla consegna del premio anche il sindaco Marco Fioravanti, il presidente del Consiglio degli Anziani della Quintana Massimo Massetti e numerosi quintanari di tutti i Sestieri.


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