Il sisma ci ha portato paura, distruzione e, purtroppo, anche morte. Il dopo terremoto, a tre anni abbondanti di distanza, fotografa una realtà ancora avvilente. I danni e i drammi personali, i lutti e le rovine, le vite spezzate dei sopravvissuti, tutto viene oscurato e mortificato. In ogni maniera.
Ci pensa soprattutto la burocrazia, cieca e sorda, vorace e spesso iniqua, che non fa mancare mai, purtroppo, spunti interessanti per la cronaca. Dai gravi ritardi nello sgombero delle macerie, agli interminabili ed estenuanti iter per la ricostruzione, alle bollette dei consumi, o tributi, prima sospesi ed ora accumulati, e richiesti tutti in un colpo, alle gabelle che rifanno capolino.
Ad Arquata, uno dei centri più devastati con Amatrice e Pescara del Tronto, la Provincia torna a bussare a denari in pieno clima pre-natalizio. Fra gli altri, ad esempio emblematico, si richiede il pagamento della Cosap per un passo carrabile. Una trentina di euro. Tassa modica. Solo che il fabbricato in questione, lesionato e parzialmente inagibile, figura tutt’ora in piena zona rossa. Le strade di accesso alla zona sono state sbarrate, pare proprio dalla Provincia stessa, con dei cubi di cemento e una robusta catena munita di lucchetto. Un piccolo, evidentemente insignificante, dettaglio.
«Non vi lasceremo mai soli» avevano solennemente annunciato appassionati oratori nei primi giorni dell’emergenza. Promesse di politici che non erano state interpretate, sulle prime, come minacce.
Wa. Lu.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati