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“Ascolani dell’anno 2019” di Cronache Picene:
Tullio Pericoli, Sabelli Spa, Stefano Travaglia

ASCOLI - Anche quest'anno i simbolici "Oscar" a chi si è messo particolarmente in evidenza nel mondo dell'economia, in quello dello sport e nell'arte. Le scelte sono ricadute sul famoso pittore e disegnatore di Colli del Tronto, sul Gruppo che fa capo a Angelo Davide Galeati e Simone Mariani, sul tennista che ha raggiunto la 79esima posizione nel ranking Atp
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A sinistra Tullio Pericoli. Al centro Angelo Davide Galeati (sopra) e Simone Mariani (sotto). A destra Stefano Travaglia

“Cronache Picene” incorona simbolicamente, per il terzo anno, come tradizione, gli ascolani dell’anno. Ovvero quei personaggi che, a giudizio della Redazione, nel corso dell’anno appena andato in archivio si sono messi particolarmente in vista nei campi della cultura, dell’economia e dello sport. Eccoli dunque gli “Ascolani dell’anno 2019”. Cronache Picene per il 2017 “incoronò” Michele Franchi (vice sindaco di Arquata del Tronto), Diego Della Valle, il musicista Dario Faini e il calciatore Riccardo Orsolini. Nel 2018 fu la volta di Giuliano Tosti (imprenditore e presidente dell’Ascoli Calcio), del Coro Ventidio Basso e dell’arbitro internazionale di volley Fabrizio Pasquali.

Ecco ora i “vincitori” del 2019. Il pittore e disegnatore Tullio Pericoli, nato a Colli del Tronto nel 1936, per la cultura. La Sabelli Spa, nata nel 1921, con sede nella zona industriale Basso Marino, oggi tra i caseifici più importanti d’Italia, per l’economia. Il tennista Stefano Travaglia, che nel 2019 ha raggiunto la posizione numero 79 nella graduatoria mondiale Atp guidata da Rafa Nadal e che proprio venerdì prossimo, con Fabio Fognini, sarà alfiere azzurro nella prima edizione della Atp Cup, il nuovo torneo di tennis per nazioni che prenderà il via in Australia, per lo sport. Ognuno di loro ha ottenuto risultati di eccellenza, ha saputo conquistarsi una visibilità in campo nazionale e internazionale e, soprattutto, ha fatto conoscere il nome di Ascoli in tutto il mondo grazie a talento e lavoro.

A questi tre personaggi – in realtà sono quattro poiché il Gruppo Sabelli è rappresentato dai cugini Simone Mariani (è anche presidente di Confindustria Centro Adriatico) e Angelo Davide Galeati (è anche presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli) amministratori delegati del gruppo – va il grazie del nostro giornale che, nella scelta, cerca di interpretare elementi obiettivi e anche un sentimento collettivo di riconoscenza e ammirazione. Eccoli, più da vicino, gli “Ascolani dell’anno 2019”.

Tullio Pericoli (Foto Vagnoni)

TULLIO PERICOLI

La sua carriera da artista è luminosa. Lasciata Ascoli, dove aveva anche collaborato con Il Messaggero locale guidato da Carlo Paci, si è affermato a Milano collaborando con Linus, Corriere della Sera, L’Espresso e la Repubblica, poi mostre, libri, anche scene e costumi per la lirica (“L’Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti in scena a Zurigo e alla Scala di Milano anche l’anno scorso poi “Il Turco in Italia” di Gioacchino Rossini ancora per Zurigo). Ma tutto questo è arcinoto e non ha bisogno di essere ricordato. La sua ultima antologica, nel Palazzo dei Capitani di Ascoli (fino al 3 maggio), “Forme del Paesaggio. 1970-2018”, rappresenta per tutta Italia, ma per Ascoli in particolare, una specie di manifesto per la difesa della bellezza del paesaggio. Pericoli è diventato definitivamente il simbolo della tutela del paesaggio italiano proprio in un’epoca in cui questa “materia” sta smuovendo le coscienze di chi vuole salvare il mondo. In altre parole Pericoli, con la sua mostra, che ha avuto una straordinaria e meritatissima eco in tanti e tanti organi di informazione nazionali e internazionali, rappresenta oggi una “bandiera” nella battaglia per la difesa del paesaggio italiano fatto solo di bellezza suprema spesso violata. Il paesaggio, certamente piceno e marchigiano, caratterizzato dalle sinuose colline, ma idealmente universale, viene “trattato” come un volto di persona. E’ il fuori ma soprattutto il dentro. Non pura estetica. Vedi l’esterno e penetri nell’interno. Metafora in fondo dell’esistenza. A Palazzo dei Capitani sono esposte 165 opere che raccolgono il lavoro di cinquant’anni di ricerca, di curiosità e di esplorazione delle vie dell’anima e della memoria. Il paesaggio per Tullio Pericoli? In questa mostra simbolo per le Marche, l’Italia e il mondo, non è solo possibile osservare l’evoluzione artistica di Pericoli ma l’evoluzione del paesaggio reale che non è più quello di cinquant’anni e che, nel Centro Italia, ha subìto anche il disastro del terremoto.

Angelo Davide Galeati e Simone Mariani

GRUPPO SABELLI

Dall’accordo di inizio anno con quaranta assunzioni e benefit per tutti i dipendenti (leggi l’articolo) alle mozzarelle premiate come “prodotto dell’anno” (leggi l’articolo) per finire con la classifica che pone il Gruppo Sabelli tra le trenta aziende agroalimentari “top” d’Italia (leggi l’articolo). Si è chiuso un anno sicuramente da ricordare per l’industria casearia ascolana fondata dal capostipite Archimede e guidata dai cugini Simone Mariani e Angelo Davide Galeati al vertice anche di due realtà locali di primissimo piano come Confindustria Centro Adriatico e la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli. Non si ferma nemmeno la crescita del fatturato passato dai 61,5 milioni del 2012 agli oltre 147 del 2018, con un incremento annuo del 15,64%, un profitto industriale del 7,55% e un ritorno sul capitale del 14,32%. Un’espansione che ha visto il Gruppo ascolano conquistare nuovi stabilimenti al nord Italia (Trevisanalat e Caseificio Val d’Aveto) e in Slovenia (Ekolat) mantenendo comunque “testa e cuore” nel Piceno dove ogni giorno vengono prodotti mozzarelle, burrate, ricotte destinati alle tavole di tutta Italia. L’azienda ascolana, uno dei player italiani delle mozzarelle che ogni giorno affronta colossi come i francesi di Lactalis (Galbani) e le coop come Granarolo, lavora annualmente 123.000 tonnellate di latte fresco in tre siti produttivi dando lavoro a 451 persone tra collaboratori e dipendenti. La rete distributiva si fonda su sei piattaforme dislocate in tutta Italia con cento mezzi refrigerati a disposizione.

Stefano Travaglia (Foto Vagnoni)

STEFANO TRAVAGLIA

L’anno 2019 che ci ha appena salutato, é stato particolarmente positivo per il tennista ascolano Stefano Travaglia che ha raggiunto la 79esima posizione nel ranking Atp. Attualmente è 88esimo, e stare fra i primi cento al mondo é sempre un risultato di prestigio. Travaglia, 28 anni, ha vinto in carriera quattro titoli in singolare nel circuito Challenger, e uno nel doppio, oltre a diversi titoli del circuito Itf, il primo dei quali a soli 18 anni in Cile. La sua migliore posizione in singolare nel ranking Atp è la numero 79 raggiunta il 5 agosto 2019. Il tennista ascolano è stato frenato più volte da alcuni infortuni piuttosto seri che lo hanno costretto a lunghe convalescenze e a riconquistare le posizioni perdute. La battuta, forte e precisa, e il dritto sono i suoi colpi più efficaci grazie ai quali Travaglia é capace di mettere in difficoltà anche avversari di livello superiore. L’ascolano in campo é un generoso che lotta con ardore agonistico fino all’ultima palla, uno che non molla mai la presa. Stefano Travaglia continua a tenere alta la bandiera dello sport ascolano in Italia e nel mondo. Venerdì prossimo, con Fabio Fognini, sarà alfiere azzurro nella prima edizione della Atp Cup, nuovo torneo di tennis per nazioni che prenderà il via in Australia.

(testi a cura di Franco De Marco, Renato Pierantozzi, Bruno Ferretti)


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